- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_09_22/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_09_22/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_09_22/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_09_22/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_09_22/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_09_22/06_compieta.mp3
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_09_22/lit_10_09_22.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
22 settembre 2010
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9, 1-6)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Commento
Gesù chiede di non portare due tuniche, un fatto curioso, ma non insolito a quel tempo, in cui i vestiti non erano come oggi intercambiabili così spesso. Una tunica durava tanto tempo e si poteva lavare solo qualche volta, perché il lavaggio iuttosto rude, rovinava il tessuto. Per questo si andava in giro con due tuniche sovrapposte, così che se una si sporcava proprio, se ne poteva avere un'altra a disposizione.
I discepoli continuano la stessa missione di Gesù, tanto è vero che ricevono da lui per prima cosa il potere di cacciare i demoni e di guarire le malattie, perché il regno di Dio non è un'ideologia ma un'esperienza di salvezza, di cui la guarigione e la liberazione sono il segno evidente.