- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_10_23/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_10_23/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_10_23/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_10_23/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_10_23/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
23 ottobre 2010
Dal Vangelo secondo luca (Lc 13, 1-9)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Commento
In fondo pensiamo sempre in termini di un dio che fa il bello e cattivo tempo e soprattutto punisce i malvagi, quindi quando capita qualcosa a qualcuno, sicuramente se lo merita perché è un peccatore. salvo che poi se capita a noi, allora imprechiamo e diciamo al signore, "ma cosa ho fatto di male?".
Gesù esce da questa logica e soprattutto ricorda che Lui stesso è davanti al padre ogni istante per stornare da noi la giusta ira, perché effettivamente siamo meritori di castighi, non tanto per quello che facciamo, ma soprattutto per quello che non facciamo, cioè frutti, come il fico sterile.