- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_05/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_05/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_05/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_05/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_05/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_05/06_compieta.mp3
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_05/lit_10_11_05.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
05 novembre 2010
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 16, 1-8)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».
Commento
C'è quasi una nota di delusione in Gesù, che nota come i suoi discepoli, pur avendolo accolto non hanno integrato nel loro pensiero che ragione e fede non sono in opposizione e cercano quindi sempre nuove regole per stare tranquilli. Il servo infedele, proprio perché di regole non ne ha, riesce a imbrogliare anche il proprio padrone, o meglio a mostrargli che sarebbe riuscito a cavarsela.