- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_10/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_10/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_10/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_10/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_10/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
10 novembre 2010 (San Leone Magno, Papa, memoria)
Dal Vangelo secondo Luca (lc 17, 11-19)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Commento
Gesù, ebreo, figlio di madre ebrea, si ritrova nella situazione tipica di profeti come elia, che durante la carestia curò la vedova straniera, cioè quella in cui la misericordia di Dio è riconosciuta da chi non ha sperimentato così direttamente la sua mano potente e salvatrice. Sembra paradossale la sua lamentela, visto che ha inviato i lebbrosi a purificarsi dai sacerdoti, come prescriveva la legge, ma il samaritano ritornato a lodare dio ha colto l'essenza del ringrahziamento, che non è anzitutto una formula legale, ma l'esplosione della gioia di essere salvato. Del resto nella parabola del buon samaritano, in cui questa legge dello straniero più fedele del figlio, è tradotta da Gesù per parlare dell'amore al prossimo, i due osservanti della legge il sacerdote e il levita, non sono cattivi, semplicemente non intendono mettere la persona sopra la prescrizione legale, per la quale in quel caso, era impossibile accostarsi ad un cadavere o a un ferito sanguinante.