- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_19/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_19/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_19/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_19/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_19/05_vespri.mp3
- Compieta: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_19/06_compieta.mp3
versione del giorno completa file .zip http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_11_19/lit_10_11_19.zip
Un'idea sul Vangelo del giorno
19 novembre 2010
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19, 45-48)
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Commento
I mercanti facevano il loro mestiere e di per sé non era illecito, ma in questo modo occupavano il cortile del tempio, che era invece il luogo della preghiera dei Gentili, cioè di coloro che non erano ammessi al tempio vero e proprio. Gesù contesta questa deformazione di destinazione, perché il Tempio del Signore, sarà detto Tempio di Tutti i Popoli.
Non si tratta quindi di un gesto rivoluzionario se non nel senso di ridare al tempio la sua funzione di luogo di preghiera. Non può essere per esempio usato questo passo per contestare il mercato attorno a Lourdes, perché il recinto di Lourdes è comunque preservato e adibito solo alla preghiera e alla contemplazione. questo indipendentemente da un giudizio sulla utilizzazione del sacro come strumento di accumulazione di beni, promuovendo e sfruttando la superstizione magica più che la vera devozione.