L'avvenire del privato sociale

futuro e modelli
roby noris
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L'avvenire del privato sociale

Messaggioda roby noris » gio ago 12, 2004 3:10 pm

Mauro Maestrini del Corriere del Ticino ricevendo l'ultimo numero della nostra rivista Caritas Insieme, ha ripreso l'idea dell'editoriale sul futuro del privato sociale http://www.caritas-ticino.ch/riviste/el ... oriale.pdf con un articolo pubblicato l'11 agosto di cui gli siamo grati. Eccolo:

L’ESEMPIO DI CARITAS CHE HA CONVERTITO DUE PUNTI DI VENDITA CHE RISCHIAVANO LA CHIUSURA
L’avvenire del « privato sociale »
Roby Noris: « Il no profit si salverà confrontandosi con il mercato »
Mauro Maestrini
■ Chiamatela, se volete, riconversione. Oppure flessibilità.
Nel corso dell’estate Caritas Ticino ha cambiato la linea – si dice così? – dei due negozi che gestisce a Lugano ( nel Quartiere Maghetti) e a Bellinzona ( dietro la Collegiata, in salita alla Motta).
In precedenza i due punti di vendita offrivano prodotti del cosiddetto commercio equo, cioè prodotti del Terzo Mondo, importati tramite Caritas Svizzera. Ora si sono invece dati un taglio più elegante e vendono, quale principale prodotto nuovo, perle di vetro di fabbricazione indiana, a peso, un po’ come le caramelle sciolte di una volta. Chi le acquista può fabbricarsi da solo ( o da sola) collane e braccialetti personalizzati. Un articolo che piace molto ad un pubblico abbastanza diversificato. Altro articolo di punta, i vasi e piatti in terra cotta dell’Honduras realizzati con le antiche tecniche dei Maya. Anche questi molto apprezzati dal pubblico.
Ma è così importante sottolineare che Caritas Ticino vende ora perle di vetro invece di prodotti di artigianato e indumenti dei paesi del Terzo Mondo? « Il negozio di Bellinzona, che prima recava l’insegna “ La Bottega del libro”, era già chiuso da un po’ e quello di Lugano andava pure verso la chiusura per una diminuzione graduale di vendita dei prodotti etnici » dice
Roby Noris
, direttore di Caritas Ticino. « Per molti anni quel tipo di negozio ha funzionato, ma oggi il genere bazar con prodotti di artigianato e vestiti etnici non tira più » .
L’aspetto sorprendente, in questa vicenda, non è tanto la constatazione di un cambiamento di gusti e abitudini da parte del pubblico, che è tuttavia già un bel segnale di agilità mentale, quanto la velocità con cui è stata operata la riconversione. « In un mese circa, un comitato di crisi, nato in casa Caritas Ticino, ha analizzato, valutato, ipotizzato una nuova strada e buttato per aria completamente due negozi che sono rinati e, almeno per ora, sembrano ben lanciati » osserva Noris. I due negozi di Caritas in Ticino rappresentano in realtà una piccola parte dell’attività di questa organizzazione no profit, esistente da oltre 60 anni ( è stata fondata nel 1942 e fa capo alla Diocesi di Lugano) che si occupa di aiuto sociale, in particolare di programmi per disoccupati ( oltre 200 l’anno scorso) e persone a carico dell’assistenza pubblica ( oltre 100). Molto più ampia è invece la sua raccolta di abiti e indumenti usati ( oltre 500 tonnellate l’anno scorso), frigoriferi, televisori ed elettrodomestici, mobili e altri oggetti scartati dalla cosiddetta civiltà dei consumi. Ma l’episodio di questa piccola riconversione commerciale è la spia di una mentalità nuova, non ancora molto diffusa, che Roby Noris interpreta molto bene. « Penso che l’impegno sociale non abbia più futuro a lungo termine se non si autofinanzierà » dice il direttore di Caritas Ticino. « Non sto giustificando i tagli dei sussidi statali ( ndr.: anche Caritas ne ha dovuti sopportare sul finanziamento dei programmi occupazionali) o teorizzando lo smantellamento dello stato sociale, ma faccio solo una constatazione sugli scenari all’orizzonte che molti si rifiutano di guardare » . Un approccio realista e pragmatico alla realtà delle crisi finanziarie degli enti pubblici e dei conseguenti risparmi, tagli o contenimenti di spesa che sono oggi all’ordine del giorno un po’ ovunque.
Tutto questo panegirico per quattro palline di vetro? « Non sto dicendo che Caritas Ticino si salverà con le perle di vetro, ma semplicemente che mercato e marketing sono i luoghi dove dovrà mettere il naso chi vorrà che il privato sociale sopravviva » conclude il direttore di Caritas Ticino.

lucia
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Messaggioda lucia » lun ago 16, 2004 3:15 pm

letto l'articolo, ed anche la precisazione del giorno seguente

reazioni?

roby noris
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Messaggioda roby noris » lun ago 16, 2004 10:49 pm

per ora no. Ma è agosto, nel bene e nel male.


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