- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_28/01_invitatorio.mp3
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- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_07_28/03_lodi.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
28 luglio 2009
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13, 36-43 )
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli
del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania
e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali
e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il
sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Commento
Ancora una volta Gesù spiega una parabola, contrariamente a quanto ricordavo, in relazione alla più famosa parabola del seme, come ho scritto qualche giorno fa, per tracciare un paesaggio incredibilmente complesso, a partire da un'esperienza assolutamente ordinaria, come quella di misurarsi con la mala erba che somiglia al grano ma è un'infestante.
Il problema dei contadini è che se strappano l'una rischiano di sradicare anche l'altro. Gesù con realismo ricorda che l'esperienza umana è analoga. Non hanno mai funzionato e la storia è lì a dimostrarlo, le sette che si sono chiuse in un ipotetico mondo perfetto, abitato dai puri. IL novecento e i miti della razza che tanto male hanno portato, ne sono una testimonianza eloquente.
Quella che Gesù disegna è una grande epica battaglia, in cui alla fine ci sarà una resa dei conti, nella quale i milioni di persone buone risplenderanno come il sole a mezzogiorno.
ma come i contadini, non possiamo giudicare un albero, in questo caso il grano, se non dai frutti, le spighe mature che biondeggiano in luglio.
Non per nulla la Chiesa non condanna mai nessuno, neanche Giuda, collocandolo all'inferno, mentre dai frutti, dopo la loro morte, può giudicare i santi, le cui opere danno gloria al Signore.