Georgia: ad un anno dalla guerra

Notizie varie proposte dall'osservatorio di Caritas Ticino
marco fantoni
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Georgia: ad un anno dalla guerra

Messaggioda marco fantoni » ven nov 09, 2007 4:54 pm

Georgia: Quale futuro?
I commenti della Caritas nazionale di Tbilisi



L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 10.8.2008)
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 17.8.2008)
L'appello del Papa per la pace
(Angelus di domenica 24.8.2008)



Da diversi anni Caritas Ticino intrattiene rapporti di solidarietà con la Caritas Georgia a Tbilisi. Abbiamo perciò raccolto i loro commenti, di regola del direttore Padre Witold Szulczynski, sugli avvenimenti del Paese.

Aggiornamenti a fondo pagina

Carissimi Amici,

Buongiorno a tutti. Ieri ho partecipato all’incontro dei sacerdoti, tenutosi a Tserovani. Lungo la strada, verso Tserovani, si vedevano i cantieri in costruzione delle nuove casette per gli sfollati, che il Governo georgiano ha iniziato ad edificare. Questo è solo l’inizio del grande lavoro da fare per la ricostruzione, ma è già un buon segno. All’incontro, ho parlato a lungo dell’emergenza guerra e del lavoro svolto dalla nostra Caritas Georgia. Il Vescovo e i sacerdoti, concordano sulla necessità di continuare a dare da mangiare agli sfollati, ma anche di un nostro impegno per la ricostruzione. Riteniamo che non sia opportuno rinnovare i vecchi edifici dove i profughi sono stati sistemati solo provvisoriamente, quanto piuttosto costruire casette nuove per le famiglie degli sfollati oppure di aiutare la popolazione a ristrutturare le proprie case danneggiate durante gli scontri, nei villaggi della zona di conflitto. Parlando con alcuni sacerdoti, ho saputo che a Kutaisi sono rimasti circa 900 sfollati, perché molti sono ritornati ai propri paesi di origine, mentre nella città di Gori c’è ancora la “tendopoli”dove, la Croce Rossa Italiana, continua a distribuire circa 5000 pasti al giorno.

Nei prossimi giorni sarò brevemente in Italia, per partecipare ad una conferenza stampa che si terrà a Parma, lunedì 13 ottobre. Al mio rientro in Georgia, mi recherò nella zona di conflitto, possibilmente a Tskhinvali, per valutare la situazione. Secondo gli accordi presi tra la Georgia e la Federazione Russa, i militari russi, dovrebbero completare il loro ritiro dal territorio georgiano, entro il 10 ottobre. Se ciò verrà rispettato, l’accesso al Sud Ossezia, sarà consentito.

Mi preme ringraziare ancora una volta tutte le persone che ci sono state vicine anche in questa ultima settimana e che ci hanno fatto pervenire le loro offerte per l’emergenza. Grazie di cuore.

Abbiamo presentato alla Conferenza Episcopale Italiana due proposte di progetto con la richiesta di sostegno. La prima iniziativa riguarda l’assistenza alimentare ai profughi alloggiati a Tbilisi, per il periodo invernale. Mentre il secondo progetto, riguarda la costruzione di casette famigliari per i profughi o il rinnovamento delle abitazioni danneggiate. Per la fase della ricostruzione, abbiamo ricevuto promesse di aiuto da parte delle diverse Caritas nazionali (tramite l’appello lanciato dalla Caritas Internationalis). Anche Renovabis (Germania), e la Caritas Polacca saranno disposte ad erogare contributi per la ricostruzione.

Nel mese di novembre, sarò in Italia e farò il possibile per raggiungere diverse città, perché mi preme incontrare più persone possibili, per esprimere di persona a tutti, la nostra gratitudine e la riconoscenza delle persone che avete aiutato e che, grazie a Voi, hanno ricevuto e continuano a ricevere tutti i giorni, pasti caldi, farmaci, vestiario, altri beni di prima necessità, e tanta assistenza e conforto. Grazie di nuovo per tanta solidarietà concreta ! Un sincero GRAZIE a tutti![/b]


Padre Witold Szulczynski[/color]
Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 8.10.2008


Carissimi Amici,

Vogliamo iniziare il nostro aggiornamento di oggi con una bella notizia, che ci dà speranza e la forza di andare avanti. Nel Centro collettivo profughi del quartiere di Isani, sono nati due bellissimi bambini: Giorgi e Salome ! Sono segno di vita che continua, nonostante la tragedia della guerra. Grazie alle Vostre offerte, abbiamo potuto assistere le neomamme e i loro piccoli, offrendo generi di prima necessità e prodotti indispensabili per questa fase della loro vita. Vi ringraziamo ancora una volta, per quanto avete fatto per aiutare le mamme profughe in attesa e i neonati.
Ieri, abbiamo parlato con un nostro amico italiano, che è riuscito ad entrare nella zona di conflitto dell’Ossezia del Sud. Siamo venuti a sapere che le persone rimaste in questi villaggi, hanno bisogno di prodotti alimentari, di legna per riscaldare le stufe, di vetri per riparare le finestre distrutte delle loro abitazioni, ecc. Abbiamo già preso contatti con la Chiesa Ortodossa e anche noi cercheremo di entrare in questa zona per portare gli aiuti (attualmente è impossibile andarci con un camion).
Finalmente, abbiamo ricevuto le comunicazioni dalla Banca Vaticana dei contributi accreditati nell’ultimo periodo per il progetto dell’ “Emergenza Guerra”. Vi informiamo che l’importo finora raccolto da Voi, cari Amici, Associazioni, Parrocchie, privati italiani, e dalla Caritas polacca, per questa emergenza, ammonta a 170.937,00 Euro, più un contributo di US $ 125.000,00 donato dal Santo Padre. Molte volte, i donatori, sono persone sconosciute, delle quali sappiamo solo il nome e cognome ma non conosciamo gli indirizzi. Ci piacerebbe inviare a ciascuno la nostra lettera di riscontro e di ringraziamento, pertanto, nella tabella seguente riportiamo i nominativi dei benefattori sconosciuti.
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Caritas Georgia, Tbilisi, 2.10.2008

Carissimi Amici,

- Non Vi scriviamo tanto come i primi giorni, perché non ci sono grandi novità. Martedì è partito il consigliere tedesco, il Sig. Frank Falkenburg, inviato dalla Caritas Europa. La settimana scorsa invece, è arrivato un altro ospite (inviato dalla Caritas Germania e dalla Caritas Internationalis), che ha lavorato per anni per Cordaid (Olanda) che speriamo rimarrà a lungo. Il Sig.Wim Piels, ci dà una mano non solo con il progetto di emergenza, ma ci potrebbe aiutare anche ad organizzare meglio la struttura della nostra Caritas Georgia, e questo è importante per migliorare il nostro lavoro.
- Martedì, il 23 settembre, presso il nostro ufficio, si è tenuta la riunione del Consiglio di Presidenza della Caritas Georgia, alla quale erano presenti S.E.R. Mons. Claudio Gugerotti, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, e gli altri membri del Consiglio. Abbiamo valutato il lavoro svolto durante questa emergenza e i nostri piani per il futuro. La necessità principale rimane ancora quella dei pasti caldi per i profughi e con l’arrivo dell’inverno ci sarà bisogno anche di vestiti pesanti, scarpe, coperte ecc.
- Siamo ancora in attesa di ricevere dal Governo, informazioni in merito alla fase della ricostruzione. La decisione del nostro Consiglio di Presidenza è quella di costruire casette nuove per i profughi, oppure di aiutare le singole famiglie dei villaggi intorno a Tskhinvali, a ricostruire le case distrutte durante le azioni militari.
- Procede il nostro lavoro di distribuzione degli aiuti umanitari nella città di Gori, alle famiglie profughe ospitate presso altre famiglie. Ieri, abbiamo scaricato il container partito dall’Italia ancora prima dell’inizio del conflitto, che conteneva mobili, vestiario, ed altra merce utile. Questo aiuto è molto importante per noi in questo momento. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta e alla spedizione degli aiuti.
- Abbiamo saputo che una donna profuga, alloggiata nell’ex ospedale militare di Isani, ha partorito e necessita di aiuto. Verificheremo la situazione di questa neomamma, se è stata dimessa dall’ospedale, e la aiuteremo con ciò di cui ha bisogno per sé e per il neonato.
- Proseguono i lavori di preparazione della Mensa Umanitaria nel quartiere di Isani. Purtroppo le cose non procedono velocemente come speravamo e una parte dei lavori devono essere eseguiti anche dal Municipio di Tbilisi e per questo ci vuole un po’ di tempo. E’ già pronta in Italia una pentola da 150 lt. per questa Mensa e ne stanno preparando un’altra. Appena le pentole saranno disponibili, verranno spedite via aerea con l’aiuto della ditta di trasporto con la quale collaboriamo da anni.
-Purtroppo, neanche in questa settimana non abbiamo ricevuto le informazioni dal Vaticano circa i contributi accreditati e ci scusiamo ancora una volta se non Vi abbiamo ancora ringraziato personalmente tutti, per le Vostre offerte. Grazie all’intervento del nostro Nunzio Apostolico, questo disguido sarà presto risolto e dalla prossima settimana riceveremo regolarmente tutte le informazioni dell’ultimo mese.
- Tramite il nostro aggiornamento, Vi avevamo comunicato che la Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato un milione di euro per la popolazione colpita dalla guerra nel Caucaso. Solo da un paio di giorni, attraverso il nostro carissimo Nunzio (che ci è sempre vicino), siamo venuti a sapere che per poter ricevere un contributo dalla somma stanziata, bisogna presentare ed inviare alla C.E.I. una specifica proposta di progetto. Oggi completeremo la documentazione per una prima richiesta, alla quale probabilmente ne seguiranno altre due, per due interventi successivi. Nel primo progetto, chiediamo un contributo per poter continuare ad offrire i pasti caldi e il pane alle persone sfollate, che rimane la prima emergenza. Confidiamo nella generosità e nel prezioso aiuto della C.E.I. e della Chiesa Italiana.

Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra amicizia e Vi inviamo i nostri migliori saluti e auguri.

Padre Witold Szulczynski

Direttore Caritas Georgia, Tblisi 25.9.08


Carissimi Amici,

Buongiorno a tutti. Da oggi, abbiamo iniziato i lavori di preparazione, per aprire la Mensa Umanitaria per i profughi sistemati nell’ex ospedale militare del quartiere Isani di Tbilisi. Fra due settimane, speriamo di cominciare a preparare i primi pasti caldi, questo dipende anche dall’aiuto promesso dal Municipio (collegare nell’edificio l’energia elettrica, l’acqua, gas ecc.). Abbiamo saputo dal “World Food Program” che, molto probabilmente, ci daranno la farina per poter aiutare queste persone. In questo momento, nel nostro Panificio, stanno preparando 1030 lobiani (focacce ai fagioli) per il campo profughi di Isani. Stamattina invece, abbiamo portato 1400 pagnotte di pane. Inoltre, abbiamo preparato pasti caldi per 350 persone alloggiate nel quartiere di Gldani e per altri 370 sfollati a Mukhiani. Siamo ben consci che dobbiamo ringraziare tutti Voi per la possibilità che ci state offrendo di aiutare queste persone disperate.

Oggi, abbiamo ricevuto notizie della giovane donna incinta. Questa famiglia, ha deciso di tenere il bambino, ma sperano di farcela da soli, di poter fare a meno del nostro aiuto. Appena sarà possibile, cercheremo di raggiungerli nel loro villaggio, a Variani, per parlare con loro. Oggi, ancora una volta, siamo rimasti molto colpiti dalla generosità del popolo italiano, leggendo questo messaggio che ci è appena arrivato: “Come Vi avevo annunciato, un benefattore, oggi mi ha portato un assegno, pregandomi di fare da tramite con il mio nome, per poter restare anonimo. Ho parlato con lui e mi ha detto che non ha molte disponibilità finanziarie, ma che questa situazione che state vivendo e soprattutto per quella ragazza incinta lo hanno molto colpito”. Questo benefattore anonimo, ha donato ben 10.000 euro a questa famiglia!! Inoltre ci sono altre persone disposte ad aiutarli. Se questa famiglia deciderà di poter fare a meno del nostro aiuto, la mia proposta è di aiutare, con i contributi raccolti, le altre mamme profughe che sono nei nostri campi profughi e che sono in attesa di partorire in questi mesi. Non trovo le parole per esprimere la mia immensa gratitudine, a tutto il popolo italiano, per questa generosità straordinaria segno tangibile di Amore per il prossimo !

Oggi ho parlato con il nostro Nunzio Apostolico che, qualche giorno fa, ha incontrato il Santo Padre. Durante l’incontro, il Nunzio ha chiesto al Papa, di pregare in modo particolare per le donne della Georgia che aspettano un bambino. In questa drammatica situazione, esse si trovano di fronte ad una scelta difficilissima, che spesso le costringe a prendere la decisione sbagliata, pur sapendo che stanno facendo male. La vocazione di ogni donna è quella di diventare madre, ma quando non si ha il cibo per sfamare il proprio figlio, cosa fare?
Se Voi sarete d’accordo, (chiediamo la Vostra conferma scritta) e se questa famiglia rifiuterà il nostro aiuto, metteremo un avviso presso i campi profughi proponendo di aiutare le donne in stato interessante nel periodo della gravidanza e le neomamme per i primi mesi. La nostra Caritas sosterrà le spese per l’assistenza alimentare e sanitaria delle mamme e dei neonati.
Ringraziamo ancora una volta il popolo italiano, la Chiesta Italiana, per la straordinaria benevolenza e per l’aiuto vitale.

Padre Witold

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 22.9.08

Carissimi Amici,

Eccoci con l’aggiornamento di oggi. Ieri sera, il Ministero per i profughi ci ha improvvisamente convocati ad un incontro che si è tenuto alle ore 20:00 presso il Centro di accoglienza degli sfollati nel quartiere Isani di Tbilisi. Era presente il Ministro dei rifugiati, la Sig.ra Tamar Markiashvili e il deputato Koba Subeliani. Abbiamo discusso illustrando cosa stiamo facendo, a che punto siamo e come intendiamo procedere con il soccorso agli sfollati che si trovano in questo Centro di Isani. L’incontro è stato proficuo perché oggi abbiamo finalmente ricevuto l’autorizzazione ad allestire nel Centro, una cucina e mensa per cucinare e servire pasti caldi quotidiani almeno per qualche mese del periodo invernale. Il Municipio ci collegherà l’energia elettrica, la fognatura e l’acqua e si farà carico delle spese dei consumi di luce e acqua. Insisteremo per avere anche l’allacciamento al gasdotto perché l’uso del gas permetterà un notevole risparmio. Disponiamo già di una grande pentola industriale e ne stiamo acquistando altre due in Italia, che ci verranno inviate per via aerea. Lunedì cominceremo i lavori edili e di allestimento e pensiamo che per i primi di ottobre il servizio di questa mensa potrà cominciare a lavorare per assistere circa 1.000 persone. Confidiamo ancora sulla solidarietà di molti amici, partner, benefattori, per il funzionamento futuro di questa mensa, fino a che ci sarà la necessità di sfamare questi fratelli. Ogni Euro che ci arriva, si traduce in almeno un pasto caldo. Contiamo anche di poter ricevere alcuni prodotti alimentari quali farina, riso o olio, dal World Food Program e così calcoliamo che con 2 Euro riusciremo ad offrire tre pasti al giorno (colazione, pranzo, cena) e una pagnotta di pane al giorno per persona. Si avvicina l’inverno e la gente ha bisogno di pasti caldi. Sarà un aiuto notevole.

Rinnoviamo il ringraziamento a tutti coloro che ci hanno già aiutato e chi ci è vicino con attenzioni, partecipazione e preghiera.

Vi ringraziamo e ci aggiorniamo la prossima settimana.

Con cari saluti e auguri
Caritas Georgia
Tbilisi, 19.9.08


Carissimi Amici,

Anzitutto ci scusiamo tanto se non Vi abbiamo ancora ringraziato tutti, personalmente, per le offerte che ci avete accreditato, ma da circa due settimane, per motivi a noi del tutto incomprensibili, non riceviamo più per posta, dall’Istituto per le Opere di Religione, le note bancarie che ci informano delle offerte che ci bonificate. Purtroppo, fino ad oggi, non eravamo al corrente di questo equivoco e ci auguriamo che tutto si risolva al più presto così che potremo scrivere e inviare a ciascuno la nostra lettera di ringraziamento, come nostra consuetudine.

Ieri, a Gori, abbiamo distribuito ai profughi prodotti alimentari e domani porteremo i materassi che abbiamo fatto fare su ordinazione. Dobbiamo riconoscere che non è un lavoro facile, perché spesso arrivano persone che, vedendo gli sfollati ricevere aiuti, esigono pure loro assistenza perché sono altrettanto poveri e disperati. Ogni giorno, ci giungono nuove richieste di aiuto per i profughi. Ci hanno comunicato che nella zona vicino alla frontiera con Vladikavkaz, ci sono circa 2.000 profughi, che fino ad ora non hanno ricevuto nessun tipo di aiuto. Purtroppo la Caritas Georgia, non può soddisfare tutte le richieste e far fronte a tutte le necessità. Possiamo solo aggiungere un granello di speranza laddove la disperazione è maggiore. Stiamo ancora aspettando la risposta dal Municipio di Tbilisi, circa la nostra proposta di aprire una cucina con Mensa Umanitaria per i profughi, nell’ex ospedale militare del quartiere di Isani, dove sono state alloggiate 2000 persone. Da giorni non riceviamo risposte alle domande poste. Il tempo passa e la situazione di questa gente rimane di assoluta precarietà.

Molti di Voi ci chiedono informazioni a riguardo della giovane donna incinta e ci sono persone che hanno espresso la loro disponibilità a sostenere con offerte questa famiglia. Finalmente, tramite alcuni parenti, siamo venuti a sapere che questa famiglia è ritornata al proprio villaggio, che si trova tra Gori e Tskhinvali. Ma, questa zona, è accessibile solo per le vetture delle Nazioni Unite. Nei prossimi giorni dunque chiederemo alle Nazioni Unite il permesso di usufruire di loro mezzo per entrare nel villaggio. Faremo del nostro meglio per trovare questa giovane donna e speriamo che tutto si risolva in modo positivo.

Rinnoviamo la nostra piena riconoscenza per tanta benevolenza e che il Signore Vi renda merito per la tanta bontà. Con gratitudine,

Caritas Georgia

Tbilisi 18.9.2008


Carissimi Amici, Buongiorno a tutti.

Si è conclusa la prima fase del Progetto di assistenza di emergenza ai profughi, supportato dalle Caritas Europee, tramite la Caritas Internationalis, che ha avuto la durata di un mese. La seconda fase del progetto, prevede un fondo ridotto, soprattutto per i viveri e i medicinali e include anche l’assistenza ai profughi sistemati nella città di Gori. Questo vuol dire che da parte delle Caritas Europee disporremo di meno mezzi per la distribuzione dei farmaci e per dare da mangiare alle persone sfollate. Ma, grazie al generoso contributo del Santo Padre e alle Vostre offerte, possiamo continuare a sfamare i profughi per almeno i prossimi due o tre mesi, come abbiamo fatto in queste ultime settimane nei quartieri di Gldani, Mukhiani ed Isani di Tbilisi. E’ da sottolineare che anche lo Stato riceve notevoli sussidi dai vari Paesi Europei e dagli Stati Uniti.

Ci teniamo a ringraziare sentitamente tutte le persone, che hanno raccolto gli aiuti umanitari (vestiario pesante ecc.) per la popolazione colpita dalla guerra. Probabilmente fra qualche giorno, partirà da Milano un container carico di merce umanitaria, raccolta da diversi amici e volontari. Non sappiamo ancora se dovremo sdoganarlo in Georgia o meno.

Per quanto riguarda invece la giovane donna incinta, purtroppo attualmente non sappiamo dove si trova. Cerchiamo di rintracciarla tramite uno zio e ci auguriamo che tutto vada a buon fine. Appena avremo sue notizie, Ve lo comunicheremo.

Come già sapete, la settimana scorsa abbiamo iniziato la distribuzione di diversi beni di prima necessità ai profughi che si trovano a Gori. Questo lavoro procede ed è veramente di grande aiuto per le persone che non hanno niente.

Stiamo ancora aspettando informazioni e istruzioni da parte del Governo, a proposito della ricostruzione. Non sappiamo ancora se l’intenzione è quella di rinnovare gli edifici in cui alloggiano i profughi oppure se si sta programmando di costruire per loro delle casette nuove. Sono ancora poco chiari i programmi governativi. In questi giorni, scriveremo una lettera al Ministro degli Interni, chiedendo chiarimenti e sperando di ricevere presto un riscontro.

Vi ringraziamo ancora, carissimi Amici, per il Vostro continuo sostegno e per la Vostra buona volontà.

Con cari saluti e auguri di ogni bene

Caritas Georgia, Tbilisi, 16.9.2008


Carissimi Amici,

Con la presente vogliamo comunicarVi che abbiamo portato a Gori diversi aiuti umanitari: materassi, carne in scatola, latte condensato ecc. che cominciamo a distribuire tra le famiglie profughe che vivono presso le altre famiglie di Gori. In totale sono state individuate novecento famiglie simili, di cui quattrocento necessitano di più del nostro aiuto. Per questo abbiamo deciso di aiutare quasi quattrocento famiglie (perché sono limitati anche i nostri fondi) e di comprare per loro: prodotti alimentari, materassi, detersivi, saponette ed altri beni di prima necessità (se sarà necessario assicureremo anche il servizio medico e i farmaci). Stiamo collaborando con diversi volontari e abbiamo assunto a tempo pieno anche tre persone del posto (uno cattolico), perché non è facile per noi controllare, verificare e distribuire gli aiuti nell’ambiente distante da Tbilisi e in cui la Caritas aveva solo un progetto.

Abbiamo finito di preparare il progetto di emergenza per altri due mesi, da inviare alla Caritas Internationalis, che dopo lo presenterà alle varie Caritas. In questo progetto, chiediamo un contributo più di duecentomila euro, per poter affrontare le necessità dei profughi sistemati in diversi posti (Gldani, Mukhiani, Isani, Gori) e che assistiamo da più di un mese.

Nonostante il fatto che c’era la guerra, che ci sono tanti profughi, la vita va avanti. Tre giorni fa, una delle donne profughe ha partorito e ora ha bisogno di tutto. Questo non è il primo caso. Stamattina mi hanno detto che c’è un’altra signora profuga da ricoverare in ospedale, perché aspetta il figlio. Con i generosi contributi che ci avete inviato, cercheremo di coprire le spese necessarie per queste donne.

Oggi il nostro ingegnere è andato a vedere un altro edificio, dove sono alloggiate 120 persone sfollate. Ieri sera abbiamo ricevuto l’informazione dal Municipio, che questi profughi versano in gravissime condizioni (nell’edificio non ci sono finestre ecc.). Verificheremo la situazione sul posto e cercheremo di fare qualcosa, a condizione che i profughi restino in questa struttura.

Vi ringraziamo ancora una volta per il Vostro appoggio e per la Vostra vicinanza.


Cari saluti
Padre Witold

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 12.9.08


Carissimi Amici,

Buongiorno. Ieri non Vi abbiamo scritto niente, ma questo non vuol dire che non abbiamo lavorato. In questi giorni cerchiamo di aprire la Mensa Umanitaria nel quartiere di Isani (ci sono duemila profughi, di cui sfamiamo la metà, offrendo la mattina settecento pagnotte di pane e la sera mille porzioni di cibo) e ogni giorno aspettiamo la risposta definitiva dal Municipio, che non abbiamo ancora ricevuto.

Ieri ha piovuto tanto e di notte comincia a fare freddo. La situazione rimane sempre critica per molti profughi. Nel quartiere di Gldani, gli sfollati dormono nell’edificio che ha solo una parte del tetto e le finestre senza vetri. Abbiamo pensato di rinnovare questa struttura, ma ci hanno detto che l’avevano già promesso alla Chiesa Ortodossa per costruirvi la chiesa. Probabilmente i profughi saranno spostati in un altro posto. Anche da loro aspettiamo la risposta definitiva.

Attendiamo notizie anche dal Ministero per i profughi circa l’inizio della costruzione delle casette per gli sfollati. La mia impressione è che stiamo perdendo tempo. Siamo quasi già a metà settembre, i giorni passano e i lavori non sono ancora iniziati.

Ieri all’aeroporto di Tbilisi, è atterrato l’aereo proveniente dalla Polonia. C’erano diversi prodotti alimentari, detersivi, dentifrici ecc. Questi aerei, insieme agli aiuti umanitari, riportano indietro anche i bambini profughi, che sono stati in Polonia per trascorrere le vacanze.

Siamo molto contenti, che grazie a questi aggiornamenti, potete seguire le attività che svolgiamo grazie al Vostro importante aiuto e i problemi che affrontiamo ogni giorno.

Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra disponibilità e Vi porgiamo i nostri più cari saluti e auguri di ogni bene nel Signore.


Con sincera cordialità
Padre Witold

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 11.9.08

Carissimi Amici,

Ieri pomeriggio, con un nostro collaboratore sono andato al vecchio ospedale militare del quartiere Isani. Prima di spostarsi a Gori, la Croce Rossa Italiana assicurava il pranzo ai profughi sistemati in questa struttura. Adesso ci sono circa 2.000 persone sfollate che non ricevono nessun tipo di aiuto. La nostra Caritas, offre a circa mille profughi diversi prodotti del nostro Panificio (panini con formaggio, hot dog ecc.), ma rimangono altri mille, che non ricevono niente. Se il Municipio ci darà una mano, pensiamo di aprire in questa struttura una Mensa Umanitaria per la durata di sei/otto mesi. Speriamo di aprirla il più presto possibile. Ci siamo già messi in contatto con la ditta “Tonini Grandi Impianti” di Trento per l’acquisto di due grandi pentole da 150 litri. In questa Mensa, si preparerà da mangiare per mille persone: offrendo loro la mattina e la sera il tè caldo (latte per bambini) e di pomeriggio il minestrone. Ad altri mille sfollati invece, assicureremo diversi prodotti del nostro Panificio. Tutto questo ci costerà al giorno almeno 1.000 euro e la maggior parte delle Vostre generose offerte, verrà utilizzata a tale scopo.

Inoltre pensiamo di eseguire alcuni lavori di riparazione presso la scuola materna nel quartiere di Gldani. In questo edificio che accoglie i profughi, mancano vetri, i servizi sono in pessimo stato e il tetto è tutto da ristrutturare. Solo la ristrutturazione del tetto costerà 12.000 dollari (più 3.000 dollari per le tasse). Speriamo di realizzare questo lavoro insieme alla Fondazione polacca, finché c’è bel tempo.

Per quanto riguarda la giovane mamma incinta, purtroppo non abbiamo sue notizie. Hanno promesso di venire oggi, ma ancora non si sono presentati. Non sappiamo cosa è successo, speriamo in bene! Se qualcuno di Voi non ha ancora versato i soldi, chiediamo di aspettare qualche giorno finché non avremo chiarito la situazione.

Ieri i nostri collaboratori sono stati a Gori. Speriamo di cominciare presto a distribuire diversi beni di prima necessità alle famiglie profughe che si trovano a Gori. Una parte dei prodotti promette “World Food Program”, e anche noi dobbiamo acquistare diversi beni (soprattutto detersivi, saponette ecc. ). Inoltre gli sfollati ci chiedono vestiti pesanti, coperte, sacchi a pelo perché di notte comincia a far fresco.

Vi ringraziamo ancora una volta per i contributi che abbiamo ricevuto anche in questi giorni. Stiamo aspettando le informazioni dalla Conferenza Episcopale Italiana circa il contributo destinato alla nostra Caritas e la somma raccolta dalla Caritas Italiana.

Rinnoviamo la nostra profonda gratitudine per la Vostra solidarietà e Vi inviamo i nostri più cari saluti e auguri.


Con stima
Padre Witold
(Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 9.9.09

Carissimi Amici,

Con la presente ci preme ringraziare ancora una volta tutti i nostri amici e benefattori, disposti ad aiutare la giovane mamma. Questa signora verrà domani nel nostro ufficio e Le consegneremo i primi soldi e stenderemo anche una dichiarazione. Vi ringraziamo ancora per il Vostro continuo sostegno!

Da venerdì mattina, si trova a Tbilisi, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata del Sovrano Militare Ordine di Malta in Georgia, Prof. Marcello Celestini, con il quale in questi giorni abbiamo visitato diversi campi profughi. Il Prof. Celestini, da parte dell’Ordine di Malta ci ha consegnato il generoso contributo di 20.000 euro, che insieme alla lettera dall’Ordine di Malta, verrà consegnato al Presidente di Caritas Georgia, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto. Inoltre dal nostro ospite, abbiamo ricevuto anche la generosa offerta di 10.000 euro donata dal nuovo Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta in Georgia, Dr. Silvano Pedrollo, che verrà in Georgia ad ottobre. Ringraziamo di cuore per questi generosi contributi, che saranno molto utili per soccorrere gli sfollati.

Venerdì pomeriggio abbiamo scaricato l’aereo di aiuti umanitari donati dal governo polacco. Per la nostra Caritas c’erano diverse tonnellate di viveri, ma purtroppo la dogana georgiana ha fermato il carico, chiedendo il suo sdoganamento. Con l’aiuto dell’Ambasciata polacca e dopo gli interventi del Primo Ministro e del governo polacco, stamattina ci hanno permesso di portare via questa merce.

Molti mi chiedono quanti sono oggi i profughi in Georgia, ma purtroppo non siamo in grado di dire il numero preciso. Penso che a Tbilisi ci saranno circa 30.000/40.000 sfollati. Una parte si trova anche ai campi profughi di Gori e in varie strutture. Comunque restano decine di migliaia di persone che non ritorneranno più alle proprie case.

In questi giorni ha piovuto e comincia a fare fresco, soprattutto di notte. Gli sfollati chiedono coperte, vestiario un po’ più pesante, scarpe ecc. Grazie ai Vostri generosi gesti di solidarietà concreta, la nostra Caritas continua a lavorare e ad assistere queste persone.

Nel vecchio ospedale militare del quartiere Isani, rimangono ancora tanti profughi (per oggi mille persone) che necessitano del nostro aiuto. Pensiamo di organizzare per loro, una Mensa provvisoria per poter offrire almeno la mattina e la sera il tè caldo e a mezzogiorno un piatto di minestrone.

Vi ringraziamo con tutto il cuore perché ci siete vicini e ci permettete di alleggerire le gravi condizioni delle persone disperate.

Cordialmente
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 08.09.08

CARISSIMI AMICI!!

FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA!!!! ABBIAMO SALVATO IL BAMBINO!!!! GRAZIE DI CUORE PER LA VOSTRA VICINAZA E PER IL VOSTRO PREZIOSO AIUTO!!! In questo momento si trova da noi l'ospite da Roma, che venendo a sapere della grave situazione della mamma incinta, ci ha consegnato subito
400 euro. Lunedì consegneremo alla giovane mamma questi soldi per i primi quattro mesi, affinché possa ricevere un'alimentazione adeguata e sfamare il suo bambino!!


SIAMO TUTTI MOLTO FELICI E VI RINGRAZIAMO ANCORA DI TUTTO!!!



CON PROFONDA GRATITUDINE
CARITAS GEORGIA

Tbilisi, 5.2.2008


Carissimi Amici,

Ci teniamo a ringraziare ancora una volta tutte le persone private, famiglie, Caritas Diocesane, Organizzazioni ecc. che hanno risposto subito al nostro appello, esprimendo la buona volontà ad aiutare la giovane mamma. Purtroppo ieri questa signora non è potuta venire, perché suo marito lavorava, ma ci hanno promesso di venire oggi e speriamo che dopo l’incontro con Suor Monica, la decisione sarà quella che aspettiamo tutti noi! Abbiamo pensato, se Voi sarete d’accordo, di consegnarle mensilmente una somma concreta ed aiutarla subito, affinché possa ricevere un’alimentazione adeguata e sfamare anche il bambino di undici mesi. Come mi ha raccontato la suora, la mamma disperata non avendo i soldi per comprare il latte, ha dato da mangiare al bambino “lobiani” (pasta sfoglia con dentro fagioli) e il bambino si è avvelenato. Per questo, forse sarebbe più opportuno aiutarla fin da subito e farle vedere che non è sola e che ci sono tante persone generose disposte a darle una mano! Vi ringraziamo ancora per il Vostro instancabile impegno!

Ieri mattina, con la Responsabile del progetto di emergenza, siamo partiti per Gori. A Gori la nostra Caritas ha un piccolo ufficio, una parte appartiene alla Chiesa (con una piccola cappella e l’abitazione del Parroco) e l’altra alla Caritas Georgia. Qui abbiamo incontrato alcuni nostri volontari ed abbiamo deciso di assumere tre persone che ci daranno una mano. In seguito alle forti esplosioni nel nostro edificio (vicino alla caserma bombardata) mancano i vetri e una finestra di legno si è staccata completamente. Questi sono i risultati della guerra..
Attualmente, a Gori ci sono settecento famiglie sfollate che vivono presso le altre famiglie. Cerchiamo di visitarle, vedere le loro necessità, compilare le schede, verificare quanti bambini ci sono, quanti anziani e quanti malati. Da metà settembre invece intendiamo portare loro gli aiuti concreti. E’ importante che l’aiuto sia ben proporzionato e per questo è necessario anche effettuare il monitoraggio.

Dopo siamo andati a visitare i campi profughi, dove abbiamo incontrato la Sig.ra Alessandra Morelli (Senior Emergency Coordinator) delle Nazioni Unite, che svolge davvero un grande lavoro per aiutare le persone sfollate. Per oggi ci sono circa 2370 profughi che vivono ai campi, ma visto che il loro numero aumenta ogni giorno, devono allestire altre tende. Al campo hanno bisogno dei sacchi a pelo, perché di notte i bambini e gli anziani (non avendo letto) sentono freddo. Oggi porteremo loro 250 sacchi a pelo, che erano rimasti dagli aiuti ricevuti dalla Polonia. Ancora una volta mi ha sorpreso la professionalità dei collaboratori della Croce Rossa Italiana. Hanno un grande container adibito a cucina, con il frigorifero ecc. e al giorno servono migliaia di pasti caldi. Purtroppo, la Croce Rossa non prepara più i pasti nella nostra Mensa poveri e noi nonostante tutta la buona volontà che abbiamo, non siamo in grado di preparare migliaia di pasti al giorno come loro, non disponendo di mezzi sufficienti, personale ecc.

Al campo profughi di Gori, abbiamo visitato anche il piccolo ambulatorio gestito dall’Ordine di Malta, che assiste al giorno 100 persone. Bisogna sottolineare anche l’ottimo lavoro che svolge l’Ordine di Malta in questa direzione.

Abbiamo visto che in diverse tende distribuivano gli aiuti per bambini, pannolini, cibo ecc. Ma la cosa che mi ha colpito di più in questa città di tende, è stata la piccola cappella, in cui ho visto pregare tanta gente.. Questa piccola cappella, per le persone scappate alla violenza e alla guerra, è l’unico luogo dove possono trovare conforto e un po’ di sollievo…

Ieri alle ore 18:00 presso il Ministero per i profughi, si è tenuto un incontro con le diverse Organizzazioni disposte a partecipare alla costruzione delle case per gli sfollati. Purtroppo, finora non abbiamo ancora ricevuto nessuna proposta concreta dal governo.

Oggi pomeriggio, all’aeroporto di Tbilisi atterrerà l’aereo di aiuti umanitari proveniente dalla Polonia. Ci sono dentro: latte in polvere, carne in scatola, coperte e così via.

Stanotte a Tbilisi, è arrivato il Prof. Celestini, incaricato d’affari dell’Ordine di Malta in Georgia e oggi avremo l’incontro con lui.

Da oggi cominceremo a preparare l’elenco delle prime offerte accreditate per l’emergenza guerra e in questi giorni Ve lo faremo avere.


Con sentimenti di viva gratitudine, Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguri di ogni bene.


Con preghiere
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 05.09.08




Carissimi Amici,

Ancora una volta ci ha sorpreso la Vostra sensibilità verso la sofferenza del prossimo in difficoltà. Ieri abbiamo ricevuto le prime e-mail, in cui molti nostri cari amici, hanno espresso il desidero di aiutare la giovane mamma! Grazie di cuore per questa catena di solidarietà e di amicizia che abbiamo formato insieme! Oggi Suor Monica avrà l’incontro con la mamma e con il padre del bambino e speriamo di salvarlo!

Ieri è stato spostato due volte l’incontro con il Ministro. Abbiamo ricevuto l’informazione da loro, che vogliono costruire la casa per i profughi con undici-dodici mila euro. Oggi, costruire una casa in Georgia con questa somma è irreale! Si può costruire un garage ma non una casa! Le idee che hanno esposto ieri, mi sembrano inaccettabili (per esempio che la casa deve essere senza il bagno ecc.). In questi giorni, ci daranno le informazioni più precise e un progetto più dettagliato. Appena avremo notizie a riguardo, Ve le faremo sapere.

Ieri nel nostro ufficio, abbiamo incontrato i Responsabili dei progetti Caritas in Georgia Occidentale. A Kutaisi serviamo quaranta pasti caldi al giorno, inoltre distribuiamo diversi prodotti alimentari, vestiario, pannolini ecc. Abbiamo comprato anche due lavatrici per gli sfollati, perché ci sono le famiglie con tanti bambini. Cercheremo di continuare ad aiutare gli sfollati che si trovano a Kutaisi. Per oggi lì ci sono mille profughi.

Vi ringraziamo ancora con tutto il cuore per le Vostre numerose mail, per le belle parole e per il significativo aiuto.



Con viva cordialità
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 04.09.08


Carissimi Amici,

Nel nostro aggiornamento di ieri, Vi abbiamo comunicato che non avremmo più scritto ogni giorno, ma la vita molte volte ci fa le sorprese e vogliamo raccontarVi di quello che è successo ieri. Improvvisamente mi hanno chiamato dal Ministero per i profughi, dicendo che il Ministro voleva incontrarmi. Alle ore 14:00 mi sono recato al Ministero e ho avuto l’incontro con il Ministro, che ha chiesto se la nostra Caritas sarebbe disponibile a cominciare subito la costruzione delle prime case per gli sfollati. Il governo offre gratuitamente il terreno alle famiglie sfollate e sembra che ci sia già pronto il progetto delle case. Ho detto che prima dovevo parlare con il nostro Nunzio, (purtroppo Mons. Pasotto in questo periodo si trova in Turchia), con il consulente tedesco, e con il nostro ingegnere. Per questo, l’appuntamento con il Ministro, è stato fissato per oggi alle ore 17:00. Da lunedì, speriamo di cominciare la costruzione delle casette per gli sfollati: primo - per dare a queste persone disperate la speranza di avere un tetto (molti di loro dormono ancora per terra o sui cartoni). Secondo- (come ci ha detto anche il Ministro) per dare l’esempio ed incoraggiare le altre Organizzazioni a prendersi tale impegno. Terzo- per far dimostrare alla gente di credo ortodosso, che tutti noi, non importa se cattolici, ortodossi, luterani, musulmani ecc. siamo fratelli e il nostro dovere è di aiutare le persone in difficoltà.

Una parte delle Vostre generose offerte, a cominciare dal notevole contributo del Santo Padre (ieri abbiamo ricevuto la conferma ufficiale che il Santo Padre ha elargito US $ 125.000 per l’emergenza in Georgia) saranno i primi soldi che utilizzeremo per la costruzione delle casette.

Ieri sera alle ore 21:00, quando sono arrivato nella Nunziatura Apostolica, ho trovato una busta spedita dal Vaticano, contenente decine (più di sessanta) note ufficiali delle Vostre offerte. C’era soltanto una nota dalla Polonia, mentre tutte le altre erano dall’Italia! La cosa che mi ha colpito era che, ho trovato i nomi delle persone e dei luoghi sconosciuti. Sono sicuramente i Vostri amici, ai quali avete passato il nostro appello e che si sono fidati di noi! Leggevo con le lacrime agli occhi queste comunicazioni e ho chiamato subito il nostro Nunzio Apostolico (che in questi giorni si trova a Erevan). Tutti e due eravamo contentissimi. Prima di mettere giù il ricevitore ho detto al Nunzio: “Eccellenza, siamo stati toccati dal dito della Providenza”. Non sarò esagerato se dirò che questo è anche il Vostro dito. La Providenza opera tramite Voi e Voi siete la mano, il dito della Providenza che ci ha toccato. Stamattina celebrando la Santa Messa con le suore, ho pregato per tutti Voi, che ci siete vicini in questo periodo. Le mie parole di ringraziamento non saranno mai sufficienti per esprimere la nostra e la gratitudine di quelle persone, che grazie alla Vostra generosità, hanno cominciato a sperare in un futuro migliore…

Stamattina Suor Monica, che lavora nella nostra Mensa Poveri, mi ha raccontato quanto si è commossa una giovane donna profuga, diventata mamma da quattro giorni, quando la suora le ha portato il lettino e la carrozzella usata (ricevuta dall’Italia) per il figlio di quattro giorni, già profugo..

Alla fine vorrei raccontarVi della decisione di una mamma disperata di 18 anni, che vive al campo profughi, con un bambino di undici mesi e che è nel secondo mese di gravidanza. La giovane mamma ha deciso di abortire: senza avere un tetto, nelle gravi condizioni da profuga, avere un bambino è già un “peso” (come dice lei), umanatamene la sua decisione è comprensibile. Lo so che già avete fatto tanto per noi, ma volevo chiedere se sarebbe possibile trovare una o due famiglie oppure qualche Organizzazione, Caritas Diocesana, Parrocchia, disposta ad aiutare questa signora per tre-quattro anni o di più, con un contributo mensile di 25-50 euro. Quando noi avremo questa garanzia, potremo parlare con questa donna, informando di questo aiuto e forse potremo salvare la “vita umana” destinata alla morte.. Confidiamo nel Vostro prezioso aiuto e nella Vostra buona volontà! Oggi Suor Monica, è andata a parlare con la mamma, che sembra molto decisa ma prima deve parlare con il marito. Speriamo che non prenda questa decisione!

Ci scusiamo tanto se non siamo riusciti ancora a ringraziare tutti i nostri benefattori, ma nel nostro “dipartimento” italiano, non siamo ancora tutti. Pian piano, Vi invieremo le nostre lettere di ringraziamento e alla fine dell’intervento invece, sarà predisposta la rendicontazione finale.


Di nuovo Vi ringraziamo per il Vostro affetto e per la Vostra disponibilità.



Cari saluti
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 03.09.08


Carissimi Amici,

Buongiorno. Da oggi abbiamo deciso di inviarVi il nostro aggiornamento in ogni tre-quattro giorni, quando avremo delle novità. Attualmente continuiamo a portare avanti le nostre attività e cerchiamo di organizzare meglio il nostro futuro lavoro, che dipenderà anche dai finanziamenti che riceveremo dalle grandi Caritas.

Negli ultimi giorni la situazione in Georgia si è stabilita. Una parte dei profughi si trova a Gori, mentre l’altra parta rimane sempre a Tbilisi. Le condizioni in cui versano gli sfollati sono sempre molto gravi. Dalla settimana prossima, speriamo di poter aiutare i profughi che sono a Gori.

Ieri, sulle strade principali di Tbilisi, Kutaisi, Batumi, Poti ed altre città georgiane, è sceso circa un milione e mezzo di persone, formando una catena in segno di protesta contro la violenza della Russia.

Vogliamo ringraziarVi ancora una volta perché ci siete stati vicini in questo periodo di emergenza. Grazie di cuore per centinaia di lettere, e-mail, messaggi, chiamate e per le generose offerte, che ci permettono di soccorrere le persone bisognose dell’aiuto. Sappiamo che molti di Voi, organizzano la raccolta di prodotti alimentari, vestiario, fondi ecc. da destinare ai nostri fratelli in difficoltà. Vi siamo molto riconoscenti per le Vostre iniziative, mirate a portare un po’ di sollievo a questa gente disperata. Oggi abbiamo saputo che il 19 settembre, a Verona, sarà organizzato un concerto, il ricavato del quale verrà devoluto alla nostra Caritas per poter aiutare le persone sfollate. Grazie infinite per questi gesti di solidarietà concreta e per tanta generosità!


Cordiali saluti
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, [Tbilisi 02.09.08



Carissimi Amici,

Eccoci con il nostro aggiornamento di oggi. Ci teniamo a ringraziare ancora una volta tutte le Parrocchie, Organizzazioni, Enti Statali, Associazioni, persone private per le lettere di sostegno e per le offerte che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni per l’emergenza in Georgia. Siamo veramente molto sorpresi dalla generosità del popolo italiano e di questo siamo infinitamente grati. Scriveremo a ciascun benefattore la lettera di ringraziamento per ringraziare di tanta bontà ed affetto. In questi giorni, pensiamo di assumere due-tre persone oneste, svelte ed in gamba per aumentare la nostra capacità di lavoro. Oggi nel nostro ufficio si terrà un incontro decisivo (approfittando la presenza del nostro ospite tedesco) per decidere la strategia per il futuro.

In questi giorni, diminuisce il numero dei profughi che rimangono nella capitale. Ieri ho ricevuto notizie dai nostri amici polacchi della Fondazione polacca, che sono stati a Gori. Dicono che nella città di tende, ci sono già 1200 famiglie profughe con i bambini, che ricevono il pasto solo la sera tardi (pane e salumi). Forse sarebbe stato meglio, prima organizzare tutto e dopo sistemare gli sfollati in questi campi, perché la gente non è contenta.

In questa settimana, la Croce Rossa Italiana si sposterà a Gori per aprire una grande Mensa Umanitaria. Questa Mensa potrebbe servire al giorno fino a 5.000 pasti o anche di più, per i campi profughi (dicono che ci vivranno almeno 10.000 persone sfollate).

Tra qualche giorno, a Gori, cominceremo ad aiutare con i prodotti alimentari diverse famiglie profughe. Sono più di 500 famiglie che vivono presso le altre famiglie e non ricevono nessun tipo di aiuto. Questo sarà il nostro futuro impegno nella città di Gori.

Esprimiamo a tutti Voi la nostra piena riconoscenza per il Vostro cuore generoso e per il costante impegno.


Cordialmente
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 01.09.08


Carissimi Amici,

Buongiorno. In questi giorni, la nostra Caritas continua a distribuire ai profughi diversi beni di prima necessità. Inoltre, offriamo il pasto tre volte al giorno a 400 persone sfollate sistemate nel quartiere di Gldani, due volte al giorno a 370 profughi del quartiere di Mukhiani, a 650 sfollati del quartiere di Isani (alcuni sono ritornati a Gori) invece, portiamo una volta al giorno i prodotti nutrienti del nostro Panificio. In totale 2540 pasti al giorno.

Per oggi abbiamo due novità. Ieri mi hanno chiamato dalla Radio Vaticana per avere le nostre notizie e mi hanno detto che la Conferenza Episcopale Italiana, ha deciso di stanziare un milione di euro, per far fronte alle prime emergenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dalla guerra scoppiata nel Caucaso. Questa è stata davvero una bella notizia. Non sappiamo ancora quanto sarà destinato alla Russia (l’Ossezia del Nord) e alla Georgia. Ci auguriamo che una parte di questi soldi arriverà anche a Tbilisi e sarà devoluta anche per la nostra Caritas, perché c’è veramente tanta necessità. Ringraziamo sentitamente tutto il popolo italiano, la Chiesa Italiana e tutte le Parrocchie, per tanta generosità e per questo significativo aiuto.

Ieri sera alle ore 21:00 abbiamo avuto l’incontro con il Ministro per i profughi. Al Ministero non sono ancora in grado di dire quanti profughi rimarranno in città e quanti saranno spostati. Il governo ha l’intenzione di sistemare gli sfollati nei campi profughi per qualche mese (circa due/tre mesi) e nel frattempo costruire per loro le casette prefabbricate, che mi sembra un’idea sbagliata. Una casa prefabbricata è una sistemazione provvisoria e non può essere una dimora definitiva. Una bella iniziativa invece è che, pensano di rilasciare ad ogni famiglia profuga di contadini, un terreno di un ettaro (su cui lavorare) ed altri 500 m² per la casa e per il giardinetto. Attualmente il governo cerca le varie Organizzazioni e le persone private disposte ad aiutare nella costruzione di queste case. Noi pensiamo (dipende che cosa ne diranno le grandi Caritas) di prendere l’impegno di costruire sul terreno rilasciato dal governo: 5,10, 20 case o di più se avremo mezzi. Nello stesso tempo, aiuteremo gli sfollati qui a Tbilisi e a Gori, perchè oltre i campi profughi allestiti in periferia della città di Gori, ci sono circa 22 strutture (scuole, asili ecc.) dove alloggiano gli sfollati.

Di nuovo Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e per tanta benevolenza.


Con gratitudine
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 30.8.08


Carissimi Amici,

In tutto questo caos che c’è ora qui da noi, la nostra Caritas cerca di aiutare diverse categorie di persone, anche se ora il nostro aiuto è rivolto soprattutto ai profughi. Ci sono dei casi, in cui ci chiedono aiuto per le persone concrete. Alcuni giorni fa, da Vienna, da un operatore sociale per i profughi, abbiamo ricevuto la richiesta di aiutare un militare ferito ricoverato in un ospedale di Tbilisi. Ci siamo messi subito in contatto con il primario di questo ospedale che conosciamo molto bene. Purtroppo le condizioni del militare sono molto gravi ma c’è qualche speranza. Il malato ogni giorno ha bisogno di farmaci che costano da 700 a 800 lari (circa 300-350 euro) e del materasso contro le piaghe da decubito. L’Ordine di Malta, con il quale collaboriamo molto bene, fornirà i medicinali necessari, mentre con il primo aereo proveniente dalla Polonia, riceveremo il materasso richiesto. Oggi comunicheremo al primario dell’ospedale che fra qualche giorno avremo i medicinali e il materasso. Dobbiamo sottolineare che l’Ordine di Malta svolge un grande lavoro; distribuisce ai campi profughi i farmaci indispensabili e presta assistenza medica agli sfollati.

In questo periodo di emergenza, lavora a pieno ritmo anche il nostro Panificio di Tbilisi. Purtroppo fisicamente non siamo in grado di fare di più. Ogni giorno vedo gli impiegati del Panificio e noto nei loro volti una grande stanchezza, ma nello stesso tempo una grande soddisfazione che possono aiutare le persone in difficoltà.

Ieri il nostro ospite tedesco ed alcuni nostri collaboratori sono andati a Gori. Lì hanno avuto l’incontro con il governatore, il Sig. Vladimer Vardzelashvili. Il governatore ha chiesto se la Caritas Georgia potrebbe costruire le casette prefabbricate per un certo numero di profughi, su un terreno rilasciato appositamente. Oggi aspettiamo da loro le proposte concrete circa il nostro intervento. Il piano del governo sarebbe di sistemare, dopo due mesi, gli sfollati che vivono negli asili e nei campi profughi, in queste casette. Sono due-tre giorni, che la gente comincia a ritornare a Gori ed attualmente sul posto non sono presenti molte Organizzazioni straniere. Inoltre, a Gori i nostri collaboratori hanno parlato con alcuni medici, infermieri e con i responsabili dei nostri progetti che abbiamo a Gori. Hanno visitato anche una ventina di asili e strutture in cui sono sistemati gli sfollati (a parte i campi profughi).

Ieri nel tardo pomeriggio ho avuto l’incontro in ufficio con la Sig.ra Janina Ochojska della Fondazione polacca. Questa Fondazione vorrebbe collaborare con noi, anche perché ha ricevuto le garanzie da parte dell’Ambasciata polacca, che il contributo erogato per l’emergenza, arriverà a destinazione e sarà usato per i profughi in modo onesto e trasparente. Sono rimasto molto contento a sentire queste parole e che anche gli altri apprezzano il nostro lavoro.

Come sempre ci sono delle notizie buone e le notizie cattive. La notizia buona è che, è arrivato al porto di Poti il container di aiuti umanitari spedito dall’Italia ai primi di luglio. La notizia brutta e che ci ha fatto stare un po’ male, è che ci hanno chiesto lo sdoganamento di questo contenitore. E’ un po’ strano, perché da una parte il Ministero ci chiede aiuto e dall’altra parte ci fa sdoganare la merce umanitaria. Chi capirà il governo?!

Vi ringraziamo sentitamente per la Vostra solidarietà e Vi inviamo i nostri più cordiali saluti e auguri di ogni bene.


Con preghiere
Padre Witold
(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 29.8.08

Carissimi Amici,

Ieri mattina abbiamo avuto nel nostro ufficio un lungo incontro con i collaboratori, che rispondono dei vari settori in questo progetto di emergenza. Era presente anche il nostro ospite tedesco, rappresentante della Caritas Internationalis. Forse molti di Voi pensano che questi incontri non sono utili, ma non è così. Anzi sono indispensabili per lo scambio di informazioni e per poter affrontare le nuove necessità che spuntano ogni giorno. Qui ogni giorno cambia la situazione e veniamo a sapere dei nuovi bisogni concreti, che ci sono ancora persone che dormono per terra, che da giorni non mangiano pasti caldi ecc.

Inizialmente avevamo preparato un progetto di emergenza che è stato presentato alle grandi Caritas tramite la Caritas Internationalis, servivano più o meno 200.000 euro. Ma in questo progetto non si poteva prevedere tutto, mentre le Vostre generose offerte ci permettono di intervenire con prontezza alle diverse necessità. Ieri sera abbiamo saputo che, da quattro giorni, circa 950 persone non hanno ricevuto nulla da mangiare oltre il pane. Stamattina abbiamo ordinato al nostro Panificio di preparare 1000 porzioni di cibo per stasera. E tutto questo grazie al Vostro cuore generoso!

Ieri alle ore 12:30 ho avuto l’incontro con il nostro Nunzio Apostolico, perché sentivo la necessità di ricevere i consigli e di avere il parere della persona, che conosce il nostro lavoro, la nostra Caritas e le necessità che ci sono. I consigli del Nunzio sono sempre molto preziosi e saggi!

Nel pomeriggio invece ho parlato in ufficio con Padre Paolo (camilliano), che con alcuni volontari di Padri Camilliani e con le loro autovetture, ci aiutano da giorni a distribuire ai vari campi profughi: coperte, materassi, saponette, shampoo, pannolini, asciugamani ecc.

La sera invece, sono stato all’Ambasciata Polacca e ho incontrato l’Ambasciatore e la Sig.ra Janina Ochojska, che lavora in una grande Fondazione polacca. Dopo questo incontro siamo andati a visitare i profughi del quartiere Isani. Attualmente, in questo vecchio ospedale militare vivono più di 2.000 persone. Sono uscito depresso da questo edificio, vedendo la miseria e le gravi condizioni in cui vivono i profughi. Le condizioni sanitarie sono terribili! Gli sfollati che ci abitano da 12 giorni, hanno la corrente elettrica solo da due giorni (soltanto ai primi due piani, mentre l’edificio è di 7 piani), hanno l’acqua solo da ieri e arriva soltanto fino al terzo piano. Le persone non si fanno la doccia da giorni e i servizi sono in pessimo stato. Se il governo li lascia in questa struttura, la Fondazione polacca cercherà di migliorare un po’ le loro condizioni. Non parlo dello stato d’animo di questa gente.. della disperazione che vi regna.. la donna che piange il marito rimasto nella zona di conflitto, il figlio che cerca il padre di cui non ha notizie e tante altre storie agghiaccianti che ho sentito personalmente…Vedere gli occhi spenti dei bambini, senza una luce di speranza, mi ha messo una grande tristezza addosso.. Lì abbiamo dei volontari, che cercano di distrarre questi bambini, ma è difficile lavorare a mani “nude”. Abbiamo pensato di comprare loro un televisore, ma dove metterlo? In una stanza dove crollano i muri e il pavimento è distrutto?

Queste persone mi hanno chiesto di allestire un luogo di preghiera e di mandare un prete ortodosso. Pregare per loro ora, è un grande conforto spirituale e dà la forza per andare avanti. In questi giorni cercheremo di prendere il contatto con Patriarcato e di soddisfare questa richiesta..

Vi ringrazio di cuore per la Vostra attenzione e che il Signore Vi protegga.


Con gratitudine
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 28.8.08


Carissimi Amici,

Vi abbiamo scritto più di una volta che ogni giorno riceviamo numerose lettere, e-mail in cui ci rassicurate il Vostro aiuto e le Vostre preghiere. Molte volte le Vostre parole ci commuovono tanto e rimangono fisse nella nostra mente. Oggi, volevamo iniziare il nostro aggiornamento con le parole di un nostro carissimo amico, che meritano di essere citate:

“Un conto è dire che la guerra è finita, (ma non è vero...) e un conto è fare i conti con le sofferenze di donne e bambini, di vecchi e giovani. Questo tema del male e del dolore ha sempre la capacità di penetrarmi, di farmi sentire piccolo piccolo e di incutermi paura e insicurezza. Spero che le cose si mettano un po' meglio. Vorrei essere davvero da voi, con voi, per correre con voi, fare quello che serve, o forse anche solo dare uno sguardo, una carezza, una mano a chi la cerca”. Grazie a tutti per le Vostre parole di sostegno e la vicinanza!

Ieri, presso la Nunziatura Apostolica abbiamo avuto l’incontro, al quale hanno partecipato: il Nunzio Apostolico in Georgia, S.E.R. Mons. Claudio Gugerotti, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso per i Latini e Presidente di Caritas Georgia, Padre Nino Martini, i nostri ospiti della Caritas Europa e della Caritas Germania e il sottoscritto. Abbiamo discusso per più di due ore su questa situazione di emergenza, sull’impegno della nostra Caritas e sui nostri piani futuri. In settembre a Roma, presso gli uffici del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, verrà organizzato un incontro, dove si discutterà sul futuro della nostra Organizzazione e della sua missione. Come ci ha detto il Presidente della Caritas Europa, in seguito riceveremo le indicazioni dalla Santa Sede, che saranno molto utili per noi e ci indicheranno la strada che dobbiamo percorrere. Dopo l’incontro presso la Nunziatura Apostolica, alle ore 12:00 abbiamo avuto un altro incontro presso il Ministero per i profughi. Al Ministero ci hanno detto che per oggi il numero totale degli sfollati ammonta a 119.000 persone. Dopo la decisione presa ieri dal Presidente russo Medvedev, riconoscendo l’indipendenza delle due regioni separatiste della Georgia, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, vuol dire che per migliaia di profughi, la strada per ritornare al suolo natio rimarrà chiusa per sempre. Non voglio parlare di politica, perché questo non è il nostro dovere, né il nostro compito, ma ho paura che tutto il mondo si è avviato verso una strada sbagliata..

Nel tardo pomeriggio, insieme al Presidente della Caritas Europa siamo partiti per Gori. Sembra che la città stia ritornando alla normalità, abbiamo trovato parecchia gente, un po’ di traffico e le persone che smontavano le parti distrutte degli edifici bombardati. A Gori, ci siamo recati dal Vescovo Ortodosso, ma non l’abbiamo trovato sul posto, perché era andato verso Tskhinvali. Abbiamo parlato con la monaca e il prete del Vescovato, che ci raccontavano della necessità di prodotti alimentari. Purtroppo le persone che ritornano a Gori non hanno niente, gli anziani non hanno ancora ricevuto la pensione, perché le banche sono chiuse.. Per questo abbiamo pensato di organizzare un altro carico di aiuti umanitari. In periferia della città invece, abbiamo trovato un grande campo, dove stavano mettendo centinaia di tende. L’idea del governo georgiano, sarebbe di portare tutti i profughi che ora si trovano a Tbilisi e di sistemarli in questi campi (circa 20.000 persone). I campi profughi, oltre a Gori, saranno allestiti anche in altre località - Khashuri e Kaspi. Secondo me questa è un’idea sbagliata, perché sistemando le persone sfollate in queste località, dove non c’è nessuna opportunità di lavoro, vuol dire condannarle all’isolamento totale. Poi mi domando come faranno a vivere in queste tende le famiglie con i bambini piccoli sotto il sole cocente e con l’inverno che arriva…
In questi campi abbiamo incontrato una signora italiana che lavora alle Nazioni Unite. Tutti siamo rimasti colpiti dal grande professionismo di questa donna. E’ stato molto impressionante vederla mettere le tende e preparare i campi. La solidarietà umana non ha confini! Sempre a Gori, abbiamo incontrato alcuni Rappresentanti della Croce Rossa Italiana, che lavorano nella nostra Mensa Poveri e che pensano di aprire in questi campi una grande Mensa Umanitaria. Forse potremo collaborare insieme, perché anche la nostra Caritas ha un’idea simile. Vogliamo sottolineare ancora una volta la grande professionalità dei collaboratori di Croce Rossa Italiana.

Ieri pomeriggio all’aeroporto di Tbilisi, è atterrato il terzo aereo di aiuti umanitari donati dal Presidente polacco. La nostra Caritas ha ricevuto letti, coperte, sacchi a pelo e diversi prodotti alimentari, che distribuiremo in questi giorni.

La sera ci siamo riuniti nel nostro ufficio con i collaboratori coinvolti nel progetto di emergenza. L’idea di creare nel nostro ufficio un piccolo dipartimento di tre persone, che si occuperà solo di questa emergenza è stata approvata da tutti. Questa iniziativa è stata appoggiata anche all’incontro tenutosi nella Nunziatura Apostolica. Ci auguriamo di poter iniziare a lavorare presto in questa direzione.

Il nostro sincero ringraziamento a tutti Voi per il Vostro costante impegno e per l’affetto che ci riservate.


[color=red]Cordialmente
Padre Witold

(Direttore di Caritas Georgia, Tbilisi 27.8.08 )




Carissimi Amici,

Da alcuni giorni riceviamo le Vostre lettere, in cui ci comunicate che state leggendo con grande interesse i nostri aggiornamenti quotidiani. Molti di Voi li inoltrano anche agli amici, colleghi, conoscenti o li pubblicano sui siti. Vi ringraziamo infinitamente per questo Vostro impegno e per tanta buona volontà. Più di una volta abbiamo ricevuto anche delle e-mail dalle persone sconosciute, che ci promettono l’aiuto e tutto questo grazie al grande lavoro che svolgete per aiutare il prossimo.

La situazione in Georgia rimane ancora tesa. Sembrava che tutto fosse finito, ma in realtà non è così. In questi giorni i pullman riportano a Gori alcuni sfollati, mentre rimangono i profughi dai villaggi vicino a Tskhinvali, che probabilmente non potranno più ritornare alle proprie case.

Domenica sono arrivati a Tbilisi, il Presidente della Caritas Europa, Fr. Erny Gillen, Rappresentante della Caritas Europa per i progetti di emergenza, il Sig. Harald Happel e il Rappresentante della Caritas Germania, il Sig. Gernet Krauss. Ieri con questi ospiti e con i Rappresentanti della CRS (Catholic Relief Service) abbiamo avuto un lungo incontro in ufficio. Alle ore 14:00, il Presidente della Caritas Europa ha avuto l’incontro con S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, Amministratore Apostolico del Caucaso per i Latini e Presidente di Caritas Georgia. Alle sei di pomeriggio invece, li ha incontrati il nostro Nunzio Apostolico. La loro presenza qui in Georgia è l’espressione della solidarietà, e significa che le Caritas Europee si interessano della situazione in Georgia.

Il fine settimana abbiamo distribuito 200 materassi e 200 prodotti per l’igiene ai profughi che si trovano nella regione Dusheti (a 60 chilometri da Tbilisi). In Dusheti abbiamo trovato alcuni parlamentari georgiani, che avevano portato gli aiuti agli sfollati. Dando le interviste, i parlamentari hanno parlato anche del nostro lavoro e dell’importante aiuto, che la Caritas Georgia offre alle persone sfollate.

Come sapete, da sabato i collaboratori della Croce Rossa Italiana lavorano nella nostra Mensa Poveri e ieri hanno già preparato migliaia di pasti caldi per i profughi. Sono molto ben organizzati e svolgono davver
Ultima modifica di marco fantoni il mer lug 22, 2009 10:59 am, modificato 4 volte in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 16.10.2008

Messaggioda marco fantoni » ven ott 17, 2008 10:09 am

Carissimi Amici,

Eccoci con il nostro breve aggiornamento di oggi. La situazione umanitaria, dei profughi in Georgia, cambia rapidamente. Le notizie che trasmettono le televisioni locali, annunciano che la “tendopoli” allestita nella città di Gori, viene smantellata e che anche i Centri collettivi per i profughi nella capitale stanno per essere chiusi e gli sforzi sono rivolti al ritorno delle persone sfollate ai propri villaggi di origine. Diminuisce il numero degli sfollati anche nei Centri collettivi dove la nostra Caritas Georgia opera: a Gldani, Mukhiani ed Isani. Ora dunque, dobbiamo impegnarci per assistere le persone che sono ritornate ai propri paesi. E’ necessario stabilire quale sono le loro necessità e se utile, fornire loro viveri, vestiario, scarpe invernali, materassi. Ma soprattutto crediamo sia giusto aiutare le famiglie nella ricostruzione delle proprie abitazioni.

Come già sapete dal nostro precedente aggiornamento, sono stato tre giorni in Italia, per partecipare ad una conferenza stampa a Parma. Ho tenuto diversi incontri con le autorità e con gli industriali locali, per lanciare una campagna di sensibilizzazione Pro-Georgia e per proporre al Sindaco della città, un gemellaggio tra Parma e la cittadina di Gori. Ho approfittato di questa seppur breve visita in Italia, per ringraziare personalmente alcuni dei nostri amici e benefattori che, in questo periodo di emergenza, ci hanno dimostrato solidarietà e vicinanza.

Ringraziamo vivamente tutti per l’attenzione e l’aiuto e Vi inviamo i nostri più cari saluti e auguri di ogni bene.


Con cordialità
Padre Witold Szulczynski

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 16.10.2008
Ultima modifica di marco fantoni il lun ott 20, 2008 4:52 pm, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 20.10.2008

Messaggioda marco fantoni » lun ott 20, 2008 4:51 pm

Carissimi Amici di Caritas Georgia,

In questo aggiornamento, vorrei raccontarVi un po’ le mie impressioni; quello che ho vissuto ieri, visitando la zona di conflitto ad un solo chilometro da Tskhinvali (capitale della repubblica separatista). Ieri mattina, con alcuni collaboratori del nostro ufficio, ci siamo diretti verso il villaggio Ergneti, che è il posto più vicino a Tskhinvali e anche il villaggio più distrutto durante le azioni militari. Sono rimasto molto colpito dal paesaggio, dalla stupenda natura con i colori dell’autunno. Ma, purtroppo, ciò che ho visto dopo, ha oscurato definitivamente il paesaggio ammirato poco prima. Avvicinandoci a questa zona, si incontravano per strada pochissime persone e macchine. Arrivati al villaggio, abbiamo trovato un posto di blocco dei militari georgiani e ci siamo fermati per chiedere informazioni sulla situazione. Per strada, avevamo intravisto anche alcune macchine degli osservatori di pace internazionali arrivati per sorvegliare la zona di conflitto. A questo blocco, ci hanno detto che avanti trecento metri la zona è controllata dagli ossetini e che più avanti ancora dai russi. Dal villaggio Ergneti, si vedeva e si sentivano anche i rumori della città di Tskhinvali. Non avevo mai visto prima in vita mia, tante case bruciate, una dietro all’altra (ed era chiaro che sono state incendiate volontariamente, da qualcuno che ha appositamente e sistematicamente versato benzina e appiccato il fuoco). I muri, le finestre, i pavimenti e le lamiere staccate dai tetti, mobili per terra, stoviglie in frantumi non avrebbero lasciato indifferente nessuno. In questo villaggio, composto da 100 case, abbiamo trovato solo una quindicina di persone, che qui trascorrono solo il pomeriggio perché di notte se ne vanno, per paura. Mi hanno detto che, in tutto il villaggio, c’è soltanto una vecchia signora che ci rimane anche di notte. Questi uomini, ci hanno raccontato che c’è il pericolo dei cecchini. Ci hanno raccomandato di essere prudenti, quando avremmo visitato gli edifici distrutti, perché possono essere minati. Sentendo i racconti di queste persone e vedendo anche con i nostri occhi, si capisce che la gente del villaggio era abbastanza benestante: coltivavano la terra, avevano campi di pesche, frutteti, orti, ma purtroppo, in un giorno, hanno perso tutto ed oggi rimane solo un mucchio di macerie. Abbiamo trovato anche un uomo arrivato dal campo profughi di Tbilisi (dall’ex ospedale militare di Isani dove opera la nostra Caritas), che raccoglieva nocciole e frutta da portare a Tbilisi per i suoi figli e nipoti. Anche lui, non ha il coraggio di rimanere la notte. L’unico edificio che abbiamo trovato in piedi in tutta questa zona, è la scuola (sicuramente perché si trova un po’ fuori dal villaggio). L’abbiamo visitata, e abbiamo trovato tutti i banchi rovesciati, i libri per terra, computer rotti ed iscrizioni in russo sulle pareti e sulle lavagne. Un poliziotto della zona, ci ha fatto visitare la sua casa distrutta, che doveva essere molto bella. Raccontava quanti sforzi e quanto lavoro aveva impiegato per rinnovarla. Si vedeva che avevano rubato anche rubinetti, la cabina della doccia, portando via tutto quello che si poteva (anche il bestiame e le galline) e dando fuoco a quello che non si poteva portare via. Pieni di queste impressioni e mortificati per quello che abbiamo visto, ci siamo fermati a Gori per parlare con il governatore. Abbiamo spiegato che siamo pronti ad aiutare per la fase della ricostruzione. Riceveremo istruzioni su cosa è opportuno fare. Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e potete vedere alcune fotografie scattate ieri nel villaggio di Ergneti sul seguente link: http://www.flickr.com/photos/29709038@N06/page2/

Padre Witold Szulczynski

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 20.10.08
Ultima modifica di marco fantoni il mar ott 21, 2008 1:37 pm, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 21.10.2008

Messaggioda marco fantoni » mar ott 21, 2008 1:37 pm

Carissimi Amici,

Con questo aggiornamento vogliamo brevemente informarVi dell’incontro avuto ieri pomeriggio con il governatore della città di Gori. Le autorità locali, hanno chiesto alla nostra Caritas, di costruire due nuove scuole materne; una nel villaggio Shavshvebi e l’altra lungo l’autostrada tra la città di Gori e Tskhinvali. In queste zone, sono in fase di costruzione le case per le famiglie profughe che non potranno più far ritorno alle proprie abitazioni. Inoltre, ci è stato chiesto, se possiamo prendere l’impegno di rinnovare alcune scuole materne nella zona “cuscinetto”, che sono state gravemente danneggiate durante le azioni militari. Vi terremo informati sull’andamento di questi progetti.

Purtroppo, proseguono lentamente i lavori di allestimento della Mensa Umanitaria per i profughi sistemati nell’ex ospedale militare del quartiere di Isani, ma questo ritardo non dipende da noi. Ci sono state messe a disposizione 3 stanze (ex sale operatorie) da adibire a cucina e mensa, ma rimangono ancora diversi lavori da eseguire per adattare i locali. Speriamo tanto che la Mensa comincerà a funzionare dal mese di novembre. Questa settimana, per gli ospiti di questa struttura, distribuiremo, per la terza volta vestiario usato. Il governo locale, ha in programma di chiudere i piccoli Centri collettivi di Tbilisi e di concentrare i profughi nelle strutte più grandi. L’ex ospedale militare di Isani, sarà sicuramente uno dei Centri più popolati che rimarranno nella capitale, dove noi garantiremo la nostra presenza e aiuto.
Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e vicinanza. Con i migliori saluti


Padre Witold Szulczynski

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 21.10.2008
Ultima modifica di marco fantoni il lun ott 27, 2008 1:50 pm, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 24.10.08

Messaggioda marco fantoni » lun ott 27, 2008 1:49 pm

Carissimi Amici,

Tramite queste righe, vogliamo aggiornarVi sulle ultime novità. Le autorità locali della città di Gori, ci hanno già consegnato un progetto concreto per la costruzione di due scuole materne nei villaggi di Shavshvebi e Tsminda Tskali. Abbiamo anche visitato i terreni che il Governo mette a disposizione per queste costruzioni. In questi giorni, cercheremo di predisporre un preventivo dettagliato delle spese da sostenere per la costruzione di una scuola materna che, in seguito, verrà inviato alla Caritas Internationalis, alla Caritas Italiana, a Renovabis, alle Organizzazioni che hanno espresso la disponibilità ad aiutaci nella fase di ricostruzione. Inoltre, come già sapete dal nostro precedente aggiornamento, da parte del Governo, ci è stato chiesto di eseguire i lavori di riparazione di tre scuole materne gravemente danneggiate durante il conflitto. Potremo valutare questa possibilità, solo quando sapremo l’ammontare del costo dei lavori per la costruzione di una scuola materna e il fondo finanziario totale che avremo a disposizione.
Nel frattempo, portiamo avanti il servizio di assistenza ai profughi, alloggiati nei quartieri di Gldani, Mukhiani ed Isani di Tbilisi (attualmente, ad Isani assistiamo più di 1.200 persone).

In questi giorni, si trovano qui da noi, il Rappresentante della Caritas Germania, il Dr. Krauss e il consulente olandese, il Sig. Wim Piels, che ci assiste nella riorganizzazione della struttura della nostra organizzazione. Siamo certi che, il lavoro che sta svolgendo il Sig. Piels, sarà molto proficuo per il futuro della nostra Caritas.

Nuovamente, Vi ringraziamo per la vicinanza e cogliamo l’occasione per inviarVi i nostri più cari saluti e auguri.

Con cordialità

Padre Witold Szulczynski

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 24.10.2008

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Aggiornamento del 27.10.08

Messaggioda marco fantoni » lun ott 27, 2008 1:51 pm

Carissimi Amici,

Buongiorno a tutti. Nel nostro ufficio, abbiamo stabilito che ogni lunedì, si terrà un incontro con i Responsabili del progetto “Emergenza Guerra” (saranno presenti: il Manager del progetto, il Responsabile delle Mense Umanitarie, il Responsabile del Programma Sanitario, ecc.). La novità è che, con il nostro programma “Servizio domiciliare”, pensiamo di assistere centinaia di persone colpite dal conflitto, che si trovano a Tbilisi, a Gori e nei villaggi intorno a Gori, offrendo assistenza socio-sanitaria. Abbiamo già visitato diciassette villaggi, individuando le persone che hanno bisogno di questo aiuto.
Per quanto riguarda l’allestimento della Mensa Umanitaria nell’ex ospedale militare del quartiere di Isani, la Croce Rossa Internazionale, ha preso l’impegno di eseguire i lavori di allacciamento dell’acqua e della fognatura. La nostra Caritas invece, si occuperà dell’allacciamento elettrico (che costerà circa 1.400 euro) e del gas (speriamo che le trattative con la compagnia di gas andranno a buon fine). Aspettiamo anche l’arrivo di due pentole professionali dall’Italia, mentre le altre due sono già a nostra disposizione. Se tutto procederà bene, questa Mensa comincerà a funzionare tra dieci giorni.
La Caritas della Repubblica Ceca, in collaborazione con la nostra Caritas, è disposta a comprare per mille famiglie profughe del quartiere di Isani, piccole bombole a gas con fornello, un piccolo set di pentole da cucina e un bollitore dell’acqua, da distribuire a ciascuna famiglia. Il nostro Fondo assicurerà a queste persone la colazione (latte caldo e un panino) e il pranzo caldo, mentre per la sera, potranno cucinarsi qualcosa da soli, con il materiale che si metterà loro a disposizione.
Da ieri, l’Organizzazione “World Vision”, ha cominciato a fornirci prodotti alimentari per la Mensa Umanitaria del quartiere di Gldani (patate, pomodori, cipolle, barbabietole, cavoli e altre verdure). L’Organizzazione “World Food Program” invece, ci assicura farina, olio, fagiolini, zucchero e sale.
Siamo in attesa di ricevere dalla Conferenza Episcopale Italiana, l’esito definitivo dei progetti presentati riguardanti l’assistenza alimentare ai profughi e la fase della ricostruzione.
Come sapete dai nostri precedenti aggiornamenti, il nostro Direttore, Padre Witold, recentemente è stato a Parma, per partecipare ad una serie di iniziative promosse per la raccolta fondi in favore delle persone colpite dal conflitto in Georgia. La campagna di sensibilizzazione e di raccolta aiuti è stata organizzata dal nostro carissimo amico, il giornalista-scrittore Pino Agnetti e dal Lions Club di Parma, che ci teniamo a ringraziare vivamente per questo importante aiuto.

Grazie per l'attenzione e buona giornata

Caritas Georgia,
Tbilisi 27.10.2008
Ultima modifica di marco fantoni il mar nov 04, 2008 6:02 pm, modificato 2 volte in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 30 ottobre 2008

Messaggioda marco fantoni » mar nov 04, 2008 6:00 pm

Carissimi Amici,

Anzitutto vogliamo chiederVi una preghiera per il nostro carissimo Nunzio Apostolico, S.E.R. Mons. Claudio Gugerotti, che è in convalescenza presso l’Ospedale di Negrar. Ieri sera, gli ho parlato al telefono e mi ha comunicato che l’intervento è andato bene. Abbiamo voluto comunicarVi questa notizia perché, molti di Voi, lo conoscono di persona e vorranno assicurargli conforto e preghiera.

Proseguono le nostre attività sul fronte dell’emergenza. La temperatura scende e fa già freddo, soprattutto di notte, e questo aggrava ulteriormente la già difficile situazione umanitaria degli sfollati. Ieri, grazie al contributo erogato dal Governo della Repubblica Ceca, abbiamo acquistato mille bombole del gas con fornello e ci stiamo organizzando per l’acquisto di set di pentole e bollitori dell’acqua da distribuire alle famiglie profughe che, così attrezzate, potranno almeno cucinarsi qualcosa ed essere in un certo senso autonome.
Con il nostro precedente aggiornamento, Vi abbiamo informati della nostra intenzione di attivare, nei villaggi dove i profughi hanno fatto ritorno, il “Servizio domiciliare” della nostra Caritas. Questo progetto, è stato ben accolto da tutti, in quanto è un servizio molto utile e unico in tutto il Paese. Dopo aver visitato diciassette villaggi e individuato le persone bisognose di assistenza socio-sanitaria, programmiamo di iniziare da lunedì a lavorare in questa direzione (assistendo centinaia di malati).
Procedono anche i lavori di riparazione dei locali da adibire a Mensa Umanitaria, nell’ex ospedale militare di Isani. Sono in corso i lavori di smantellamento del vecchio intonaco, di allacciamento elettrico, lavori sanitari, di tinteggiatura, di restauro delle finestre ecc. Non appena tutte le opere edili saranno ultimate, la Mensa comincerà immediatamente a funzionare e a servire i pasti caldi ai profughi.
Ci stiamo attivando anche per organizzare la costruzione di due nuove scuole materne nei villaggi vicini a Gori. Attualmente gli specialisti si occupano dei lavori di rilevamento geologico sui terreni messi a disposizione dallo Stato per l’edificazione.

Vi ringraziamo sentitamente per la sensibilità e per tanta benevolenza.
Cari saluti e auguri

Padre Witold Szulczynski

Direttore Caritas Georgia, Tbilisi 30.10.2008
Ultima modifica di marco fantoni il mer nov 05, 2008 1:49 pm, modificato 1 volta in totale.

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Aggiornamento del 5 novembre 2008

Messaggioda marco fantoni » mer nov 05, 2008 1:48 pm

Carissimi Amici,

Buongiorno a tutti. Eccoci con l’ aggiornamento di oggi. Continua il nostro lavoro di assistenza alla popolazione colpita dal conflitto in Georgia. Oggi, abbiamo cominciato la distribuzione di mille bombole del gas con fornello, alle famiglie profughe e abbiamo iniziato l’acquisto di pentole, sempre per le necessità di queste persone. Questo intervento ci è stato suggerito dai consulenti della Caritas Internationalis e della Caritas Germania. Inizialmente, abbiamo acquistato le bombole vuote, che poi sono state caricate di gas. Non possiamo riempirle tutte contemporaneamente per motivi di stoccaggio in magazzino e anche per il rischio di esplosione.
Il numero dei profughi, sistemati nel quartiere di Mukhiani di Tbilisi, diminuisce.
Da lunedì, prevediamo di poter finalmente avviare il servizio della Mensa Umanitaria per gli sfollati alloggiati nell’ex ospedale militare del quartiere di Isani. Sono stati ultimati i lavori di allestimento dei locali e oggi arriveranno le pentole e la brasiera professionali acquistate in Italia. Purtroppo, non siamo ancora riusciti a risolvere il problema dell’allacciamento del gas, in questa struttura, e non sappiamo più a chi rivolgerci con la richiesta.
Come già sapete, per i profughi sistemati a Tbilisi, in centri collettivi o presso famiglie ospitanti a Gori e nei villaggi tra Gori e Tskhinvali, abbiamo attivato il “Servizio domiciliare”. Questo programma prevede l’assistenza medica delle persone costrette a letto o che hanno difficoltà a muoversi.

La Conferenza Episcopale Italiana, ha accolto positivamente la nostra richiesta di aiuto, che riguarda l’acquisto e la distribuzione di legname alle famiglie profughe che hanno fatto ritorno nei propri villaggi, perché possano riscaldare le abitazioni, con stufe a legna. La somma stanziata per questa iniziativa è di 70.000,00 euro. Non appena questo contributo ci sarà accreditato, ci attiveremo per organizzare l’aiuto. Abbiamo già contattato un’azienda italiana, che in Georgia sta realizzando una segheria, e che è disposta ad aiutarci, mettendoci a disposizione il legname dei boschi di loro proprietà. Formeremo una squadra che si occuperà di tutte le operazioni per la realizzazione di questo progetto: recupero del legname dai boschi, trasporto, individuazione delle famiglie beneficiarie, distribuzione, ecc. Abbiamo già assunto un responsabile.

Questo mese attendiamo a Tbilisi, l’arrivo del nostro grande e carissimo amico, l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, S.E.R. Mons. Riccardo Fontana, insieme ad una delegazione dalla Caritas Italiana.

Il nostro carissimo Nunzio Apostolico, Vi ringrazia per le preghiere e l’affetto che gli avete mostrato e contraccambia di cuore. Con sentimenti di profonda gratitudine, Vi porgiamo i nostri cari saluti e auguri.

Padre Witold[/b]
Direttore Caritas Georgia
, Tbilisi 5.11.2008
Ultima modifica di marco fantoni il lun nov 10, 2008 12:00 pm, modificato 1 volta in totale.

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Aggiornamento del 10 novembre 2008

Messaggioda marco fantoni » lun nov 10, 2008 11:59 am

Carissimi Amici,

Buona giornata. Nei giorni scorsi si trovava qui da noi, il Sig. Joerg Basten da Renovabis (Germania). Siamo molto contenti che Renovabis è disposta ad aiutarci per la fase della ricostruzione, in particolare per la costruzione della scuola materna e anche per qualche altro progetto di assistenza. Insieme al Sig. Basten, siamo andati a Gori, ed abbiamo parlato con il Vice governatore della Regione. Abbiamo visto le casette, che il governo costruisce per le famiglie profughe. E’ un po’ difficile immaginare che gli sfollati potranno andare ad abitare in queste case prima dell’inverno, perché per i lavori edili serve rispettare dei tempi, ma comunque ci ha fatto molto piacere vedere che si lavora attivamente. Ieri, sono arrivati a Tbilisi, i nostri cari amici e Partner della “Cooperativa Sociale Oesse”.
Di seguito, Vi illustriamo quello che la nostra Caritas ha fatto per i profughi nel mese di ottobre, grazie al Vostro generoso sostegno. Vi ricordiamo che il numero dei profughi sistemati nei campi profughi di Gldani e Mukhiani è notevolmente diminuito rispetto ai mesi scorsi.
 Nel Centro Sportivo di Gldani, abbiamo servito 19716 pasti caldi;
 Ai profughi dei due Centri collettivi di Mukhiani abbiamo servito 5.270 pasti caldi;
 Ai profughi alloggiati a Isani, Gldani e Mukhiani abbiamo distribuito 40.000 prodotti da forno;
 Per tutti i campi profughi, nei quali siamo attivi, il nostro Panificio ha preparato e distribuito 28.950 pagnotte di pane;
 Abbiamo distribuito 1823 farmaci;
 Dal nostro personale medico, sono state effettuate più di 295 visite.
Questo nostro intervento di assistenza è stato realizzato e tuttora continua, grazie alla Vostra partecipazione, alla Vostra benevolenza e sollecitudine!
Dalla prossima settimana, finalmente comincerà a funzionare la Mensa, nell’ex ospedale militare del quartiere di Isani. Il Ministero per i profughi ci ha promesso che si occuperà dell’allacciamento del gas per la cucina. Speriamo di iniziare presto anche la distribuzione di legname per i profughi, che hanno fatto ritorno ai propri villaggi.
Abbiamo già ricevuto dal Governo il piano architettonico approvato e autorizzato (che dovrà essere un po’ modificato), per la costruzione di una scuola materna, ora servirà preparare preventivi dettagliati e cercare imprese edili che si impegneranno nella costruzione.
Siamo molto felici che il nostro carissimo Nunzio Apostolico si sente bene. In questi giorni, in Germania, è stato operato al cuore il Patriarca di tutta la Georgia, Sua Santità e Beatitudine Ilia II. Stamattina, ho parlato con il Vicario generale ortodosso, l’Arcivescovo Fiodor, che mi ha confermato che il Patriarca è stato dimesso dall’Ospedale e che si sente bene. Preghiamo per la salute del nostro Nunzio e del Patriarca della Georgia, perché i rapporti tra noi, cattolici e ortodossi, sono fraterni.
Ci teniamo a ringraziare sentitamente tutte le persone, che anche recentemente ci hanno fatto pervenire le loro offerte per l’Emergenza Guerra. Un sincero ringraziamento a tutti!
Con profonda riconoscenza

Padre Witold

Tbilisi, 10.11.2008
Ultima modifica di marco fantoni il mer nov 19, 2008 5:31 pm, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 17.11.2008

Messaggioda marco fantoni » mer nov 19, 2008 5:30 pm

Carissimi Amici,

Buongiorno. Abbiamo deciso di inviarVi Le informazioni che abbiamo scritto su richiesta del giornale “Avvenire”. Sono una sorta di riassunto del lavoro svolto dalla nostra Caritas in questi tre mesi, per la popolazione colpita dal conflitto in Georgia. Vi ringraziamo per l’attenzione e buona lettura!

1. La situazione umanitaria dei profughi in Georgia rimane tuttora drammatica. Il numero degli sfollati è diminuito notevolmente, perché molti profughi hanno fatto ritorno ai propri villaggi intorno a Gori e Tskhinvali. Siamo stati più volte a visitare questi villaggi, abbiamo visto la situazione, case distrutte, derubate, incendiate, ecc. Gli abitanti di questi villaggi, hanno bisogno di tutto: prodotti alimentari, mezzi per poter rinnovare le proprie abitazioni, ma soprattutto, di legname per affrontare il rigido inverno e riscaldare con le stufe le proprie case. Prima del conflitto, gli abitanti di queste zone, si rifornivano di legname nei boschi vicini che però ora sono inaccessibili perché sotto il controllo dei separatisti. Per questo motivo, la nostra Caritas ha presentato alla Conferenza Episcopale Italiana, una richiesta di aiuto per l’acquisto e la distribuzione del legname. I Vescovi Italiani hanno accolto positivamente la nostra richiesta di aiuto, erogando un notevole contributo per questa iniziativa e ora ci stiamo attivando in questa direzione. Le persone sfollate, che probabilmente non potranno più ritornare alle proprie abitazioni, rimangono a Tbilisi, a Gori e in diverse città georgiane e sono alloggiate in vari Centri collettivi. Le condizioni in cui versano sono davvero molto gravi. I profughi, hanno bisogno di tutto. Il Governo georgiano, sta attualmente costruendo nuove zone residenziali, con casette (di circa 50 m²), in villaggi tra Tbilisi e Gori (Tserovani, Shavshvebi ecc.) per gli sfollati che non potranno ritornare ai propri paesi di origine, (perché ora alcuni villaggi georgiani rimangono sotto il controllo dei separatisti). Abbiamo visitato il villaggio Ergneti, che è il più vicino alla città di Tskhinvali, capoluogo del Sud Ossezia. In questo paesino, durante la guerra, sono state incendiate tutte le case, eccetto una scuola e una abitazione.
Purtroppo, non siamo in grado di dire il numero esatto dei profughi, e forse non lo potrebbe dire neanche il Ministero per i profughi. Gli sfollati provengono dai villaggi georgiani che si trovano nell’Ossezia del Sud e dove ora passa la frontiera.

2. La nostra Caritas, si è attivata sin dal primo giorno dell’arrivo dei profughi a Tbilisi ( il 10 agosto). Abbiamo cominciato a distribuire diversi prodotti alimentari (pane, pomodori, formaggio, uova, frutta ecc.). Inoltre abbiamo portato diversi prodotti dal forno dal nostro Panificio. Di seguito, il nostro intervento è diventato più sistematico. Ci siamo impegnati ad aprire in un Centro Sportivo del quartiere di Gldani di Tbilisi, che ha accolto 400 profughi, una Mensa Umanitaria, servendo a queste persone i pasti caldi tre volte al giorno. (Attualmente, il numero dei profughi in questo campo è sceso fino a 220 persone ed offriamo i pasti due volte al giorno). Le spese del consumo di acqua, del gas e dell’elettricità di questo Centro, sono a carico del Governo, mentre tutto il resto viene coperto dalla nostra Caritas. Agli sfollati dei campi profughi del quartiere di Mukhiani (questo servizio è stato chiuso lunedì), abbiamo assicurato per la durata di tre mesi: la mattina il pane e di pomeriggio il pasto cucinato nella Mensa Poveri della nostra Caritas. Un altro campo profugo che stiamo aiutando tuttora, è l’ex ospedale militare del quartiere di Isani. Questa struttura accoglie circa 1.200/1.400 sfollati. Per queste persone, portiamo ogni giorno la mattina il pane e di pomeriggio vari prodotti da forno del nostro Panificio. Stiamo lavorando per aprirvi una Mensa Umanitaria (abbiamo portato dall’Italia due pentole professionali) per poter offrire ai profughi i pasti caldi (la mattina magari il latte e un panino per i bambini). Purtroppo abbiamo alcuni problemi legati all’allacciamento del gas e speriamo che il Ministero per i profughi, ci aiuterà a risolvere questo problema e che dalla settimana prossima la Mensa comincerà a funzionare.

Abbiamo inoltre distribuito migliaia di coperte, sacchi a pelo, lenzuola, asciugamani, saponette, detersivi, pannoloni, farmaci. Il nostro personale medico, ha effettuato migliaia di visite mediche e consultazioni. Da alcune settimane, si è avviato anche il nostro programma “Servizio domiciliare”. Per poter avviare questo servizio, abbiamo visitato diversi villaggi, in cui hanno fatto ritorno i profughi e abbiamo individuato le persone, che necessitano di questo tipo di intervento. Il suddetto programma prevede l’assistenza medica alle persone costrette a letto, che non sono in grado di muoversi. Con l’aiuto della Repubblica Ceca, attraverso la Caritas Ceca, abbiamo acquistato e distribuito mille piccole bombole del gas con fornello, e stiamo acquistando mille pentole e bollitori dell’acqua da distribuire alle famiglie sfollate affinché siano in un certo senso autonome. Inoltre, abbiamo ordinato migliaia di scarpe per i profughi. Questo intervento di assistenza continua. Presso i centri profughi che assistiamo, abbiamo aperto Centri giovanili, allestendo diversi laboratori professionali: un laboratorio per la lavorazione del feltro, laboratorio di ceramica, pittura, circolo di danza, corso di lingua inglese. In questo modo, offriamo ai giovani profughi la possibilità di apprendere un mestiere per un loro futuro inserimento sociale. Nell’ex ospedale militare di Isani, il Patriarcato, ha aperto una scuola materna per i bambini fino a 6 anni. Collaboriamo attivamente con la suora ortodossa che è la responsabile di questa scuola materna.

3. Quando è scoppiata la guerra e quando i militari russi erano ancora tra Tbilisi e Gori, ci siamo recati diverse volte a Gori. Siamo andati a parlare con il Vescovo ortodosso (era presente anche il nostro Nunzio Apostolico), abbiamo visitato il piccolo panificio e una piccola Mensa gestita dai monaci e dalle monache, che sfamavano gli abitanti rimasti nella città di Gori durante la guerra (circa il 10 % della popolazione). Di seguito, abbiamo inviato a Gori, sedici tonnellate di viveri, destinando la metà degli aiuti alla Mensa gestita dai monaci ortodossi, il resto invece l’abbiamo portato al Municipio di Gori. Questi erano i primi aiuti umanitari, arrivati mentre la città era ancora bloccata ed occupata dai militari russi. Portando questi aiuti, abbiamo spiegato alla folla enorme, che era in attesa di ricevere qualche soccorso, che i nostri aiuti erano offerti dalla Chiesa Cattolica, dal Santo Padre. Queste persone ci ringraziavano con le lacrime agli occhi, dicendo che non avrebbero mai dimenticato l’aiuto offerto dalla Chiesa Cattolica in un momento così difficile. Inoltre, abbiamo collaborato anche con l’Arcivescovo ortodosso Serghei di Nekresi, per aiutare i profughi arrivati in quella zona. Abbiamo aiutato con vari prodotti alimentari. Vogliamo sottolineare che con l’Arcivescovo Serghei collaboriamo da anni. Sono anni che collaboriamo con la Chiesa Ortodossa. Ogni mercoledì, nel nostro Centro Giovanile, viene un sacerdote ortodosso, che insegna il catechismo ai bambini e li prepara al battesimo. Inoltre, nel cortile della nostra “Casa per i bambini di Tbilisi”, costruiamo la Chiesa Ortodossa. La nostra Caritas aiuta tutti i poveri, nonostante la loro appartenenza religiosa, etnica o altro. Oggi molti parlano di ecumenismo, ma noi cerchiamo di agire e fare del bene al prossimo, che vale più dei discorsi e delle conferenze che si tengono al riguardo.
La maggior parte del nostro intervento, è stato realizzato grazie ai generosi contributi donati dalle diverse Organizzazioni, Associazioni, Parrocchie, persone private, molte volte anche sconosciute. Vogliamo cogliere l’occasione per far giungere a tutte queste persone il nostro vivo ringraziamento per l’importante aiuto prestato. Ringraziamo anche quelle persone che ci hanno fatto visita in questo periodo di emergenza. Con l’aiuto di un nostro amico di Parma, ho partecipato alle iniziative organizzate in favore delle persone colpite da questo conflitto e ringrazio il Sindaco di Parma e tutti i partecipanti e soprattutto l’organizzatore di questi eventi. In questi giorni, ci siamo rivolti con la richiesta di aiuto alla Fondazione Banco Alimentare Onlus e speriamo che saranno disposti ad aiutare i profughi.

4. Con l’arrivo dell’inverno, la tendopoli allestita nella città di Gori, è stata smantellata. Vogliamo sottolineare il grande lavoro svolto dalla Croce Rossa Italiana, servendo migliaia di pasti al giorno. Certo che l’inverno per questi profughi sarà molto duro, anche per quelli che sono ritornati alle proprie case distrutte, perché non hanno il raccolto agricolo, hanno perso la loro unica fonte di reddito che è appunto il lavoro agricolo, il bestiame, gli attrezzi agricoli, e hanno bisogno di tutto. Rimane grave anche la situazione di quelli che sono alloggiati in vari centri collettivi di Tbilisi.


Questa mattina sono arrivati a Tbilisi, ospiti dalla Caritas Italiana, per vedere sul posto la situazione dei profughi, i programmi e le varie iniziative che realizza il Governo e la nostra Caritas, per le persone sfollate. E’ ritornato dall’Italia anche il nostro carissimo Nunzio Apostolico!

Vi ringraziamo per l’attenzione e per la vicinanza che ci dimostrate.


Cordialmente
Padre Witold Szulczynski

Tbilisi, 17.11.2008
Ultima modifica di marco fantoni il ven nov 21, 2008 9:45 am, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 21 novembre 2008

Messaggioda marco fantoni » ven nov 21, 2008 9:44 am

Carissimi Amici,

Buongiorno. Nei giorni scorsi, siamo stati onorati della visita di un nostro carissimo amico e benefattore, S.E.R. Mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, insieme ad una delegazione della Caritas Italiana e dell’Umbria. Ringraziamo i nostri ospiti per la graditissima visita e per l’aiuto che ci stanno offrendo. Insieme, abbiamo partecipato ad incontri con le autorità locali impegnate per far fronte all’emergenza. Il numero totale delle case e degli appartamenti che il Governo georgiano mette a disposizione dei profughi ammonta a 7.000 unità ed è già stato avviato il processo di accomodazione delle famiglie in tali alloggi. Secondo la stima del Ministero per i profughi, sono circa 24.000-30.000 le persone che, molto probabilmente, non potranno più far ritorno alle proprie abitazioni. Le casette costruite dallo Stato sono ampie ciascuna 65 m² e comprendono: due camere da letto, una piccola cucina, servizi, e un piccolo soggiorno. Sono attrezzate con il necessario: elettrodomestici (frigorifero, tv), letti, arredi. Oltre alla sistemazione, per ogni persona profuga è previsto un sussidio una tantum di 200 lari (circa 100,00 euro). Insieme agli ospiti, ci siamo recati nel villaggio Ergneti (a circa un chilometro dalla capitale del Sud Ossezia- Tskhinvali). Nella “buffer zone” si trova l’ultimo posto di blocco georgiano, mentre dall’altra parte della frontiera c’è già quello ossetino-russo. Sulla frontiera, abbiamo incontrato alcuni osservatori di pace stranieri, inviati dall’Unione Europea. Nei nostri precedenti aggiornamenti, vi abbiamo, più di una volta parlato, di questo villaggio fantasma, con le case distrutte, incendiate e derubate. Due giorni fa, visitando questo villaggio distrutto, ci ha fatto piacere vedere che almeno la Chiesa del villaggio è rimasta intatta, anche se è del tutto abbandonata.

In questi giorni, ci è pervenuto il contributo elargito dalla Conferenza Episcopale Italiana per l’assistenza alimentari ai profughi alloggiati a Tbilisi e per l’acquisto e la distribuzione di legname per il riscaldamento delle abitazioni nei villaggi della zona del conflitto. Esprimiamo la nostra piena riconoscenza ai Vescovi italiani e a tutto il Popolo italiano per tanta generosità e fiducia. Ringraziamo Voi tutti perché questi fondi provengono da Voi, dall’otto per mille che devolvete alla Chiesa Cattolica. Questi contributi giugono a noi e ci permettono di aiutare chi è in difficoltà, con le opere che ben conoscete.

Ci teniamo a ringraziare anche gli amici che hanno raccolto e che continuano a raccogliere diversi aiuti umanitari. C’è anche chi si impegna a sostenere i costi di trasporto dei container fino a noi. Carissimi, grazie infinite per il Vostro prezioso aiuto e per tanta buona volontà! Che il Signore Ve ne renda merito!

Con profonda gratitudine

Padre Witold
Direttore Caritas Georgia
Tbilisi, 21.11.2008
Ultima modifica di marco fantoni il lun nov 24, 2008 2:35 pm, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 24 novembre 2008

Messaggioda marco fantoni » lun nov 24, 2008 2:35 pm

Carissimi Amici,

Buongiorno. Come consuetudine di ogni lunedì, anche questa mattina si è tenuto nel nostro ufficio l’incontro delle persone responsabili impegnate nel progetto di risposta all’emergenza. Per la Mensa del Centro collettivo di Isani, si dovrà lavorare secondo le istruzioni ricevute dalla compagnia del gas per spostare la mensa dal secondo al terzo piano, per ragioni di sicurezza. Di conseguenza, si sposterà al secondo piano il piccolo Centro Giovanile, allestito dalla nostra Caritas, per animare con diverse attività educative i bambini profughi alloggiati in questa struttura. Nei Centri collettivi dove prestiamo servizio, abbiamo attivato i seguenti laboratori e corsi: laboratorio di ceramica, laboratorio per la lavorazione di feltro, di pittura, gruppo di ballo tradizionale. Nel Centro collettivo di Isani, abbiamo condotto una ricerca per individuare la professione e le attitudini lavorative delle persone ospitate, per un loro eventuale coinvolgimento in diversi laboratori professionali.
Portiamo avanti il “Servizio domiciliare” a Gori e in quindici villaggi, dove assistiamo 321 malati bisognosi di assistenza, distribuiamo loro i medicinali necessari, prodotti per l’igiene personale, stampelle. Questo programma è attivo anche in sedici Centri collettivi di Tbilisi e presta assistenza socio-sanitaria a 71 persone profughe. Questo lavoro è di grande importanza per le persone costrette a letto, che non sono in grado di muoversi.
Vi ringraziamo ancora per la Vostra vicinanza e per la benevolenza che sempre ci riservate e cogliamo l’occasione per inviarVi i nostri più cari saluti e auguri.

Cordialmente
Padre Witold
Direttore Caritas Georgia,
Tbilisi 24.11.2008
Ultima modifica di marco fantoni il lun dic 01, 2008 11:26 am, modificato 1 volta in totale.

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Aggiornamento del 1° dicembre 2008

Messaggioda marco fantoni » lun dic 01, 2008 11:25 am

Carissimi Amici,

Buongiorno. Continua l’intervento di assistenza a favore delle persone sfollate. Nei giorni scorsi, abbiamo distribuito 60 m³ di legname, alla popolazione che ha fatto ritorno ai propri villaggi di origine, per il riscaldamento, con le stufe, delle proprie case. In questi giorni provvederemo a distribuirne altri 60 m³ e le attività continueranno nei prossimi mesi. Per ogni famiglia, assicuriamo 3 m³ di legname ed intendiamo prestare questo tipo di aiuto a circa seicento-settecento famiglie. Questa significativa iniziativa è stata generosamente sostenuta dai Vescovi Italiani. Ringraziamo vivamente la C.E.I. e tutta la Chiesa Italiana per tanta generosità. Dopo aver finito la distribuzione di legname, ci attiveremo per la distribuzione di farina.
Per gli sfollati accomodati nel Centro collettivo di Isani, abbiamo distribuito diversi viveri (patate ed altro) ed abbiamo cercato di distribuire anche vestiario usato ma non è stato facile, perché tutte le persone richiedevano gli stessi capi. Cercheremo, nel prossimo periodo, di organizzare meglio questa distribuzione, assegnando questo compito ad un gruppo di persone profughe.
Sempre grazie all’aiuto della Conferenza Episcopale Italiana e su preghiera dei profughi alloggiati nel Centro collettivo di Gldani, che ho incontrato venerdì, porteremo avanti il servizio della Mensa per i prossimi tre mesi.

Da oggi, ho lasciato la mia carica di Segretario Amministrativo della Nunziatura Apostolica in Georgia, che ho rivestito per quindici anni e, dalla Nunziatura, mi sono trasferito in una piccola casa, costruita nel cortile del Centro “Casa per i bambini” della Caritas Georgia. Questa casetta, è stata costruita ed arredata grazie alla generosità dei nostri amici italiani, che hanno contribuito anche con la donazione di materiali edili, mobili, ecc. Ci tengo a ringraziare personalmente tutte le persone che mi hanno dato una mano, per il loro instancabile impegno e per tanta benevolenza. Grazie di cuore per il bene che riservate alla nostra Caritas e a me. GRAZIE !


Con profonda gratitudine
Padre Witold Szulczynski
Direttore Caritas Georgia

Tbilisi 1.12.2008
Ultima modifica di marco fantoni il lun dic 15, 2008 2:17 pm, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 15 dicembre 2008

Messaggioda marco fantoni » lun dic 15, 2008 2:16 pm

Carissimi Amici,

Buongiorno. E’ da qualche giorno che non Vi scriviamo, ma proseguono le nostre attività di assistenza rivolte ai profughi. Ci teniamo a ringraziare vivamente tutte le persone, che organizzano raccolte di prodotti alimentari, vestiario, calzature ecc. In questi giorni, abbiamo ricevuto dall’Italia un container pieno di riso. Ringraziamo sentitamente per questo generoso dono tanto utile. Una parte di questo aiuto, è stata già distribuita alle famiglie sfollate, e il resto verrà utilizzato nella nostra Mensa per i poveri e nella Mensa Umanitaria allestita nel Centro collettivo di Isani. Aspettiamo anche l’arrivo di altri contenitori di aiuti umanitari provenienti dall’Italia e dalla Svizzera. Grazie di cuore per questi Vostri gesti concreti e per il Vostro impegno!
In questi giorni, sono in visita a Tbilisi, i giornalisti di Sat 2000, che stanno preparando un servizio sulla situazione in Georgia e sulle attività della nostra Caritas. Questo reportage andrà in onda nel periodo natalizio e appena sapremo il giorno e l’orario preciso, sarà nostra cura avvisarvi in anticipo.
Scriviamo queste righe anche per comunicare che finalmente ha cominciato a funzionare la Mensa Umanitaria allestita presso l’ex ospedale militare di Isani, che accoglie i profughi del Sud Ossezia. Purtroppo, le promesse date non sono state mantenute, e dopo mesi di attesa, il gas non è stato ancora allacciato. Nonostante questo, abbiamo deciso di far funzionare la Mensa lo stesso, utilizzando le pentole a corrente elettrica preparando i pasti caldi per cinquecento persone al giorno. Di questa difficoltà è stato informato anche il primo ministro georgiano e speriamo che finalmente il problema del gas sarà risolto e potremo riuscire a sfamare mille persone al giorno.
Lavora molto bene il nostro piccolo Centro Giovanile attivato nel Centro collettivo di Isani, i ragazzi profughi sono impegnati in varie attività e sono molto contenti. In questo Centro collettivo abbiamo già distribuito, e anche stamattina distribuiremo, altre quattro tonnellate di vestiario.
Funziona con successo anche il programma “Servizio domiciliare” attivato a Gori, nei villaggi vicini e in diversi Centri collettivi di Tbilisi. Ogni giorno, prestiamo questo tipo di assistenza a circa 600 persone. E’ un lavoro abbastanza difficile, ma molto significativo per i malati costretti a letto. Il collaboratore della Caritas, quotidianamente è in contatto diretto con gli anziani malati, invalidi, persone paralizzate.
Va avanti anche il lavoro della distribuzione del legname per la popolazione ritornata ai propri villaggi di origine. Fino a ieri, sono stati distribuiti in tutto 360 m³ di legname. Vogliamo ringraziare ancora una volta Voi, tutta la Chiesa Italiana, i Vescovi italiani, diverse Parrocchie, Associazioni, persone private per tanta generosità. E’ merito Vostro, se ogni giorno sfamiamo circa 2000 persone, distribuiamo legname, portiamo avanti il programma “Servizio domiciliare”, svolgiamo attività riabilitativa per i bambini, e fra poco inizieremo anche la distribuzione della farina.

Guardo fuori dalla finestra, nevica, tutto è coperto di bianco. Dicono che nevicherà ancora, la temperatura è scesa sotto zero. Immaginate per un po’ la situazione della gente che non ha riscaldamento, che vive in stanze senza vetri, non ha vestiario pesante e il pasto caldo.. Ma grazie al Vostro importante aiuto, abbiamo potuto portare almeno un po’ di sollievo a questa gente disperata. Grazie ancora di tutto!

Cordialmente
Padre Witold

Tbilisi, 15.12.2008
Ultima modifica di marco fantoni il mer gen 07, 2009 5:01 pm, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 30 dicembre 2008

Messaggioda marco fantoni » mer gen 07, 2009 5:00 pm

Carissimi Amici,

Con il nostro ultimo aggiornamento di quest’anno, vogliamo ringraziarVi ancora una volta per la Vostra amicizia, vicinanza e la solidarietà, che ci avete dimostrato più di una volta nel corso dell’anno 2008. Grazie ai Vostri gesti concreti, abbiamo soccorso i bambini indifesi, gli anziani svantaggiati, le mamme in attesa e tante famiglie profughe. Il nostro più sincero ringraziamento va a ciascuno di Voi per tanta benevolenza ed affetto. Che l’Anno Nuovo porti Pace e Serenità per tutti i popoli del mondo e soprattutto per questa terra!!

Grazie al Vostro continuo impegno ed appoggio, la nostra Caritas porta avanti diversi interventi di assistenza in favore della popolazione colpita dalla guerra. Finalmente è stato risolto il problema dell’allacciamento del gas per la mensa nel Centro collettivo di Isani. Già da domani avremo il gas in questa struttura e potremo cucinare il pasto caldo per mille persone al giorno (fino ad ora si cucinava il pasto utilizzando soltanto le pentole a corrente elettrica). Questa Mensa Umanitaria funziona grazie alle Vostre generose offerte e all’importante contributo elargito dai Vescovi Italiani. Cogliamo l’occasione per ringraziare ancora le persone che anche recentemente ci hanno fatto avere offerte per questa iniziativa.
E’ stato deciso di utilizzare parte dei soldi raccolti per fornire ogni mese un pacco alimentare a duecento anziani malati ed invalidi, residenti nella città di Gori e nei villaggi vicini (la spesa totale per una persona ammonta a 30,00 euro al mese).
Sono di grande aiuto anche i container carichi di aiuti umanitari che riceviamo dall’Italia e dalla Svizzera. Ci teniamo a ringraziare con tutto il cuore tutte le persone che organizzano e partecipano alla raccolta di questi aiuti.
Prosegue il lavoro della distribuzione di legname in diversi villaggi della regione Shida Kartli. Per ogni famiglia svantaggiata è prevista la fornitura di 3 m³ di legname. Non appena il lavoro della distribuzione del legname sarà terminato, ci attiveremo per la distribuzione della farina.
Abbiamo appreso con grande piacere, che la Caritas Internationalis ha approvato il nostro terzo appello di emergenza.
Con i contributi erogati dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Caritas Polacca, probabilmente ci impegneremo per la costruzione di una nuova scuola materna nell’insediamento dei profughi allestito dal governo, mentre con altri contributi raccolti per questa iniziativa, rinnoveremo un’alta scuola materna.
Ancora una volta GRAZIE per la Vostra premura, sensibilità e per il Vostro cuore generoso!

UN FELICE 2009 A TUTTI

Padre Witold
Tbilisi, 30 dicembre 2008
Ultima modifica di marco fantoni il ven mar 13, 2009 8:35 am, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 12 marzo 2009

Messaggioda marco fantoni » ven mar 13, 2009 8:34 am

Carissimi Amici,

Anzitutto ci scusiamo perchè in questi ultimi mesi, non Vi abbiamo inviato nostre notizie. In questo periodo, non si è arrestato il nostro lavoro di assistenza alla popolazione colpita dalla guerra dell’estate scorsa. Dopo questo conflitto, il nostro lavoro è notevolmente aumentato perché alle attività quotidiane si è aggiunto l’impegno per i profughi. Inoltre, da alcuni mesi, è in corso un processo di riorganizzazione della nostra Caritas, seguito da un consulente. I cambiamenti strutturali in corso, la decentralizzazione e la riduzione dei rischi, hanno l’obiettivo di rafforzare e migliorare la professionalità della nostra Caritas e anche questo processo occupa una parte del nostro tempo. Stiamo lavorando anche per preparare l’opuscolo di rendiconto annuale del 2008 che, appena stampato, vi invieremo.

Dallo scoppio della guerra ad oggi, il numero dei profughi a Tbilisi, è diminuito. Attualmente, nella capitale sono circa 12.000 gli sfollati. La nostra Caritas, cerca di assistere sia i profughi alloggiati a Tbilisi, che la popolazione ritornata nei villaggi di origine. Come già sapete, da alcuni mesi funziona una nostra Mensa umanitaria presso il Centro collettivo di Isani, dove ogni giorno serviamo 800 pasti caldi e il pane. In questo Centro, abbiamo allestito anche alcuni laboratori di artigianato e diversi corsi per i bambini profughi.

In altri Centri collettivi della città, portiamo ogni giorno da 1500 a 1700 pezzi di prodotti da forno del nostro Panificio, che vengono distribuiti ai profughi che vi sono alloggiati.

Da gennaio, abbiamo iniziato la distribuzione di 200 pacchi alimentari alle famiglie profughe che versano in gravissime condizioni. La maggior parte di questo aiuto viene offerto agli sfollati che vivono nei villaggi intorno a Gori.

Prosegue anche la distribuzione di vestiario usato, ricevuto come aiuto umanitario.

E’ da sottolineare il grande lavoro che viene svolto nell’ambito del Programma Servizio domiciliare. Questo servizio di assistenza sanitaria, è offerto ai profughi malati, infermi, anziani bisognosi, alloggiati in diversi Centri collettivi di Tbilisi, presso famiglie ospitanti e in diversi villaggi presso Gori. Sono circa 700, le persone che usufruiscono di questo servizio. Abbiamo acquistato due ecografi portatili, di cui uno che è stato donato all’Ospedale Pediatrico di Gori, che necessitava tanto di questo apparecchio, e l’altro, viene utilizzato per questo Servizio domiciliare.





In questi giorni, è terminato con successo, il lavoro di distribuzione di legname per il riscaldamento, alle famiglie in difficoltà che abitano nei villaggi vicino a Gori. In totale, sono stati distribuiti più di 1500 m² di legname. Fra poco, inizieremo la distribuzione di farina.

Questi due significativi interventi di aiuto, sono stati possibili, grazie al generoso appoggio della Conferenza dei Vescovi Italiani.

Abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione di una scuola materna nel villaggio Shavshvebi, presso il nuovo insediamento dei profughi. Speriamo di riuscire ad ultimare i lavori nei mesi estivi e che da settembre, con l’inizio dell’anno scolastico, la struttura potrà già accogliere i bambini.

Se riceveremo dal Governo, la documentazione necessaria, potremo avviare anche la costruzione di una nuova scuola materna nella periferia di Gori.

Stiamo inoltre attendendo l’arrivo di due container dall’Italia, carichi di lamiera (circa 5000 metri cubi). Questo aiuto sarà destinato alle famiglie del villaggio di Ergenti (sulla frontiera con l’Ossezia del Sud), per il rifacimento dei tetti delle loro case, che sono state gravemente danneggiate durante il conflitto.

Possiamo sostenere tutte le attività sopraelencate, grazie ai fondi ricevuti dalla rete Caritas, attraverso il terzo Appello di Emergenza lanciato dalla Caritas Internationalis, grazie ai generosi contributi ricevuti dalla Conferenza Episcopale Italiana e grazie alle numerose offerte ricevute da diverse Organizzazioni, Associazioni, Parrocchie, Persone private, soprattutto dall’Italia, ma anche dalla Polonia e dalla Svizzera. Quando l’intero Programma dell’Emergenza sarà terminato, invieremo a tutti il resoconto preciso di tutte le attività svolte con i fondi ricevuti.

Purtroppo, ogni giorno, veniamo al corrente di fatti gravi che succedono in Georgia, segnali allarmanti di una crisi sociale profonda. Ieri, ci hanno chiesto di accogliere tre bambini di 3, 5 e 8 anni. La madre alcolizzata, si è buttata dal settimo piano, lasciandoli senza nessuno. E altri due ragazzi sono rimasti soli, per strada, dopo la morte naturale della madre. Non hanno nessuno che si prenda cura di loro. Ci è stato chiesto di accoglierli nella nostra Casa-Famiglia e ci stiamo attivando per aiutarli. Come vedete, oltre ad assistere i profughi, continuiamo, tutti i giorni, ad affrontare situazioni umane allarmanti e va avanti il nostro servizio rivolto ai bambini abbandonati, ai giovani disagiati, agli anziani soli, alle famiglie numerose, agli ammalati….agli ultimi degli ultimi.
Vi ringraziamo di cuore per la vostra benevolenza, per l’aiuto generoso che ci offrite e per la vicinanza e l’affetto che sempre ci dimostrate.

Con amicizia

Padre Witold
Direttore Caritas Georgia, Tbilisi
Ultima modifica di marco fantoni il mer lug 22, 2009 10:46 am, modificato 1 volta in totale.

marco fantoni
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Aggiornamento del 22 luglio 2009

Messaggioda marco fantoni » mer lug 22, 2009 10:45 am

Carissimi Amici,

Buongiorno a tutti. Anzitutto ci scusiamo tanto, perché sono mesi che non Vi scriviamo. La nostra Caritas continua il suo intervento di assistenza, rivolto alla popolazione colpita dalla guerra dell’estate scorsa. E’ passato quasi un anno (l’8 agosto sarà l’anniversario) dallo scoppio di questa terribile guerra, che ha portato con sé gravi conseguenze. In tutto questo periodo, grazie al Vostro importante sostegno, la nostra Organizzazione, ha portato aiuti concreti a migliaia sfollati. Abbiamo distribuito: centinaia di pasti caldi, viveri, vestiario, medicinali, materiale sanitario, farina, legname, lamiera e tanti altri materiali… Come sapete, oltre a rispondere ai bisogni primari dei profughi, stiamo partecipando anche alla fase della ricostruzione post-emergenza. In questi giorni, stiamo ultimando i lavori di ristrutturazione della Scuola materna di Shavshvebi (grazie al notevole contributo elargito dalla Conferenza Episcopale Italiana). Questa Scuola, servirà cento bambini, sia i bambini profughi alloggiati nei nuovi insediamenti costruiti dallo Stato, che i bambini già residenti nel villaggio. Inoltre, con l’importante sostegno della Caritas Italiana, inizieremo a costruire una nuova Scuola materna a Gori, mentre nel villaggio di Plavi, intendiamo rinnovare un altro asilo.
Funziona con successo la nostra Mensa umanitaria, allestita nel Centro Collettivo di Isani, che offre quotidianamente i pasti caldi a circa 800 persone profughe. In questa struttura, è attivo anche un nostro Centro Giovanile, che offre ai bambini profughi la possibilità di impegnarsi in diverse attività educative. Il nostro Panificio, produce e distribuisce ogni giorno, circa 1000 prodotti da forno (fino a qualche mese fa, si servivano 1700 porzioni) ai profughi sistemati in vari Centri collettivi della capitale, che sono privi di qualsiasi tipo di aiuto dallo Stato. A fine giugno, si è concluso il progetto del Servizio di assistenza domiciliare, attivato a Gori e nei villaggi vicini, per i profughi costretti a letto. Il progetto è stato finanziato grazie al terzo Appello di Emergenza, lanciato dalla Caritas Internationalis e grazie alle Vostre offerte, che ci avete fatto avere. Questa lodevole iniziativa, verrà ripresa dal primo luglio, ma avrà un altro donatore, la Caritas della Repubblica Ceca. Attualmente, il progetto assiste 130 pazienti. Vi sono impegnati due medici e sette gruppi mobili, formati da volontari ed operatori sociali.
Di solito, durante le emergenze, le grandi Organizzazioni internazionali sono presenti solo per alcuni mesi, dopodiché si ritirano. Lo stesso è avvenuto in Georgia, ma purtroppo, a Tbilisi, sono ancora migliaia i profughi che necessitano del nostro aiuto. Di seguito, riportiamo le testimonianze di due donne profughe, che si sono rivolte alla nostra Caritas, con la richiesta di continuare la distribuzione dei prodotti da forno che, per mancanza di mezzi siamo stati costretti a smettere. Grazie a Dio abbiamo trovato un donatore disposto ad aiutarci, e riprenderemo la distribuzione dei prodotti da questo mese e durerà fino a settembre. E’ difficile descrivere in poche righe la disperazione e la sofferenza di queste persone, le cui storie ci hanno tanto commosso.

Nino Kulishvili- 50 anni. Villaggio Disevi

“La mia famiglia è profuga due volte. Fino all’anno 1992, abitavamo a Tskhinvali (capoluogo dell’Ossezia del Sud). Quando è scoppiata la prima guerra nel Sud Ossezia, negli anni 1991-92, siamo stati costretti a fuggire e siamo venuti a Tbilisi. Lo Stato, appena uscito dal regime sovietico, non era in grado di assicurarci aiuto. Dopo alcuni mesi, la mia famiglia si è trasferita nel villaggio Disevi, dove con il nostro assiduo lavoro, siamo riusciti a comprare una casa. Mio suocero, per 37 anni, ha rivestito la carica di direttore della scuola e a casa avevamo una grande biblioteca con 8.000 libri. Io facevo l’insegnante di storia e geografia. Avevamo 28 arnie, 80 galline, 3 vacche, una tonnellata d’uva e 1500 casse di mele ogni anno. Quando è scoppiata la guerra, non volevo lasciare la mia casa, abbandonare tutto quello che ho costruito in tutti questi anni, ma i miei mi hanno portato via con la forza. Il 12 agosto, sono venuta a sapere che hanno bruciato la nostra casa, che ardeva per tre giorni la nostra biblioteca e il frutto del nostro lavoro. Comunque, ringrazio il Signore che siamo vivi e che siamo tutti sani. Ho tre figli studenti; mia figlia si è iscritta all’università quando era già profuga. Dallo Stato riceviamo una compensazione di 28 lari, pari a 13 euro al mese. Siamo in attesa di ricevere una compensazione di 10.000 dollari, ma il rilascio di queste compensazioni è stato rinviato ad un tempo indeterminato. Attualmente, abitiamo nell’ex edificio del tribunale, siamo sei persone in una stanza. Il nostro sogno è quello di ritornare nel nostro villaggio di origine, anche se la nostra casa è stata bruciata, possiamo lavorare il terreno e mantenerci in qualche modo. Il nostro villaggio è molto bello, ci sono 16 chiese, non posso rassegnarmi all’idea, che dovrò passare la mia vita senza rimetterci mai più piede. Sono pronta a ricominciare la vita daccapo, già per la terza volta…”


Sofio Kenkadze – 45 anni. Villaggio Disevi

“Anch’io abitavo nel villaggio Disevi. Da quando è scoppiata la guerra, con i miei tre figli piccoli, mi sono trasferita a Tbilisi e ora viviamo nell’ex edificio del tribunale. Una parte dell’edificio è occupata dal Centro biochimico e al primo piano c’è sempre un odore terribile. Ci hanno avvertito di tenere lontano i bambini. Purtroppo, ancora non abbiamo ricevuto lo status di profughi e siamo privi della compensazione che lo Stato rilascia ai profughi (13 euro al mese). Abbiamo rifiutato la casetta, che il governo ci metteva a disposizione. Non ce l’avremmo fatta a vivere in sei in una piccola casa e per questo abbiamo preferito accettare la compensazione di 10.000 dollari, ma non sappiamo ancora quando ci rilasceranno questi soldi. Anche la mia casa è stata bruciata. Da “World Food Program” riceviamo 200 grammi di zucchero a persona, olio, pasta e un po’ di fagioli. L’aiuto della Caritas Georgia era molto importante per noi, i panini che ci portavano erano tanto graditi dai nostri bambini. Noi non siamo in grado di comprare salumi e formaggio, di cui erano imbottiti questi panini. La Caritas, ci ha distribuito anche il vestiario.
Prima dello scoppio della guerra, eravamo in buoni rapporti con gli ossettini, andavamo nei loro villaggi per comprare prodotti alimentari e ci invitavano anche ai compleanni. Non ricordo che qualcuno mi avesse mai disprezzato perché ero georgiana. Io non ce la faccio a vivere in città, non sono abituata, ho sempre vissuto in campagna e non vedo l’ora di ritornarci…”

Queste signore raccontavano la loro storia con le lacrime agli occhi, era difficile rimanere indifferenti davanti a tanto dolore. I loro occhi si sono illuminati, quando hanno saputo che la Caritas continuerà a portare loro, fino al mese di settembre, i prodotti da forno. Erano contenti non solo per se stessi, ma perché portavano questa buona notizia anche ai loro vicini, che vivono nello stesso edificio. Una delle signore, chinando la testa, continuava a bisbigliare: -“Che vergogna, che vergogna, quanto Vi disturbiamo”..

Carissimi Amici, grazie per il Vostro generoso sostegno e per l’aiuto che insieme prestiamo a questi nostri fratelli! Grazie alle generose offerte arrivate soprattutto dall’Italia, dalle persone private, dalle Caritas Diocesane, dalle varie organizzazioni, da enti statali ecc. possiamo assistere ancora queste persone. Alle fine del nostro intervento, predisporremo un resoconto dettagliato.




Con gratitudine
Padre Witold
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Ultima modifica di marco fantoni il mar set 22, 2009 4:26 pm, modificato 2 volte in totale.

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Terremoto in Georgia

Messaggioda marco fantoni » ven set 11, 2009 9:41 am

Carissimi Amici di Caritas Georgia,

Avrete forse appreso dai mezzi di comunicazione di massa che nella notte tra il 7 e l’8 settembre, un terremoto ha scosso la Georgia. L’epicentro si è registrato nella Regione Racha, sulle montagne del Caucaso, al confine con il Sud Ossezia, dove la forza del terremoto è stata di 6,2 gradi della scala Richter. La provincia più colpita è quella di Oni, a 70 Km a nord della città di Kutaisi.
Oggi, un gruppo di Caritas Georgia, con il Direttore, Padre Witold Szulczynski, si è recato nella zona per un sopraluogo con il sindaco di Oni. Ci giungono notizie di case crollate o parzialmente distrutte, di strade danneggiate, di persone evacuate. Fortunatamente non ci sono state vittime. I dati di una prima stima sommaria, dicono che le case distrutte presso Oni, sono 448 e quelle danneggiate sono 664. Il Governatore della zona, informa che nel villaggio Sachkhere, si contano 146 case distrutte e non ci sono ancora dati sul numero delle case danneggiate. A Sachkhere, le persone rimaste senza tetto sono circa 430. I numeri saliranno nelle prossime ore, in quanto ci sono villaggi remoti, in zone montane più difficili da raggiungere, che non sono ancora stati visitati.
Questa è una zona montana molto povera del Paese, e questo disastro, aggrava la già difficile situazione della popolazione. Le persone sono in strada, trascorrono le notti all’aperto perché le case sono completamente crollate e quelle danneggiate sono pericolanti e c’è il timore di prossime scosse di assestamento. Hanno urgente bisogno di tende e di sacchi a pelo. Fa già freddo e di notte le temperature scendono ulteriormente.
Oggi, quale prima risposta alle necessità urgenti di questa gente, Caritas Georgia, intende acquistare e distribuire 100 tende da 4-6 posti e 200 sacchi a pelo, per una spesa totale di circa 15.000,00 Euro. In seguito, valuteremo le azioni necessarie per l’assistenza e la ricostruzione.
Ancora una volta, ci appelliamo a Voi, cari Amici, che lo scorso anno ci avete generosamente aiutato per far fronte all’emergenza della guerra e vi chiediamo di starci ancora vicini, di supportare, per quanto vi è possibile, questo intervento di assistenza d’emergenza. Ogni offerta che potrete donare, anche di 10 o 20 Euro, sarà accolta con vivissima gratitudine e sarà utile per attivare da subito gli aiuti. Di seguito, indichiamo le coordinate bancarie di Caritas Georgia per i bonifici. Nella causale del versamento, vi preghiamo di indicare chiaramente: “Terremoto”.

BANCA DI ROMA - AG.N.204
Via della Conciliazione, 50, ROMA, Italia
CAB. 05008.8 ABI. 3002.3 BIBAN: IT81O 03002 05008 00000 2838150
Per accredito sul conto corrente N. 02838150 EUR, dell’Istituto per le Opere di Religione
Intestato a : CARITAS GEORGIA - RIF N. 15695004
Causale: TERREMOTO

Vi ringraziamo, sin da ora per quanto potrete fare per aiutarci. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e domani, saremo in grado di inviarvi alcune fotografie. Grazie di cuore per la vostra attenzione e per l’ instancabile aiuto. Con cari saluti e auguri, a presto

Caritas Georgia

marco fantoni
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Terremoto in Georgia

Messaggioda marco fantoni » mar set 15, 2009 7:33 am

Tbilisi, Georgia, 14 settembre 2009


Carissimi Amici di Caritas Georgia,

Buongiorno a tutti. Ci giungono ogni giorno le Vostre e-mail con le promesse di aiuto e non sappiamo come ringraziarVi per tanta generosità e sensibilità. Ci scusiamo tanto, se non riusciamo a ringraziare personalmente tutte le persone, che hanno risposto al nostro appello.
Sabato, 12 settembre, abbiamo portato nelle zone terremotate di Oni e Sachkhere, cento tende e duecento sacchi a pelo. In tutto, abbiamo già speso circa 14.000,00 euro. Mentre i nostri impiegati, scaricavano gli aiuti presso il deposito della Municipalità di Oni, ci sono state scosse da 4,5 gradi della scala Richter. Purtroppo, le scosse continuano tuttora e la popolazione locale, per paura, trascorre la notte nelle tende. L’aiuto che abbiamo portato a queste persone disperate, grazie anche al Vostro importante sostegno, è stato molto significativo e ringraziamo ancora una volta tutti che, si sono presi a cuore la loro disgrazia. In questi giorni, per poter assistere la popolazione colpita dal terremoto, abbiamo ricevuto 11.000,00 euro dall’Ambasciata Polacca. Inoltre, l’Ambasciata Polacca metterà a disposizione altri 9.000,00 euro per l’acquisto dei mobili per una Scuola materna di Oni, danneggiata dal terremoto.
Vi ringraziamo ancora una volta per la Vostra straordinaria vicinanza e Vi ricordiamo che potete trovare le fotografie sul seguente link:

http://www.flickr.com/photos/39076881@N08/


Con profonda gratitudine ed amicizia



Padre Witold Szulczynski
Direttore

marco fantoni
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Ad una anno dalla guerra

Messaggioda marco fantoni » mar set 22, 2009 4:25 pm

Tbilisi, Georgia, settembre 2009

RESOCONTO DEGLI INTERVENTI ATTUATI DA CARITAS GEORGIA, IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA GUERRA IN GEORGIA[/b]

[b]E’ passato più di un anno, da quando è scoppiata la guerra in Georgia. Fin dal primo giorno dallo scoppio del conflitto, la Caritas Georgia ha mobilitato tutte le sue risorse per assistere la popolazione colpita. E’ stato possibile rispondere con prontezza alle necessità di migliaia di profughi, grazie alle generose offerte da Voi inviate: Diocesi, Parrocchie, Caritas Diocesane, Associazioni, Aziende, Organizzazioni, Gruppi di volontariato e persone private. In tutto, fino ad oggi, le Vostre donazioni ammontano all’importo di 288.350,82 euro. Vi esprimiamo la nostra piena riconoscenza per tanta vicinanza e la solidarietà, che avete dimostrato alle persone sfollate in un periodo così drammatico!! Grazie di cuore!

Di seguito, Vi presentiamo un resoconto delle azioni svolte e di quelle, che tuttora la Caritas Georgia porta avanti nell’ambito del progetto “Emergenza Guerra”.

Attività svolte dalla Caritas Georgia a favore dei profughi:
 Assistenza alimentare;
 Distribuzione di beni non alimentari;
 Assistenza sanitaria e Assistenza socio-sanitaria domiciliare;
 Educazione e formazione integrative per bambini e giovani profughi;
 Riabilitazione psicologica;
 Supporto al coordinamento dei Centri collettivi;
 Costruzione/ Ricostruzione.

Località di intervento: Tbilisi, Kutaisi, Gori e villaggi della ex “zona cuscinetto”.

Finanziamenti: Oltre alle Vostre generose offerte, Caritas Georgia ha potuto attuare numerosi interventi di aiuto e può continuare ad operare sia nel campo dell’assistenza che per la ricostruzione, anche grazie al generoso supporto ricevuto dalla Network Caritas, dal Governo Polacco, dalla Conferenza Episcopale Italiana grazie all’otto per mille alla Chiesa cattolica.

A Tbilisi

Il 10 agosto 2008 (la guerra è scoppiata nella notte tra il 7 e l’8 agosto), Caritas Georgia ha iniziato l’attività di risposta alla crisi, grazie alle Vostre generose offerte, distribuendo agli sfollati arrivati a Tbilisi diversi prodotti alimentari e pane.

A Tbilisi, Caritas Georgia ha operato in sei Centri collettivi ed è e ancora presente nel Centro collettivo di Isani.

1) a Isani, nell’ex ospedale militare georgiano;
2) a Isani, nell’ex ospedale militare russo;
3) a Mukhiani, nell’asilo N. 153;
4) a Mukhiani, nel collegio di economia e giurisprudenza;
5) a Gldani, nel centro olimpico;
6) a Gldani, nella scuola N.6.

In questi Centri collettivi, Caritas Georgia ha offerto:
• Assistenza alimentare;
• Distribuzione di beni non alimentari;
• Servizio domiciliare a persone profughe inferme e disabili;
• Educazione non formale ai bambini e ai giovani profughi;
• Assistenza di coordinamento ai centri collettivi dove Caritas opera.

A Tbilisi, il gruppo del servizio domiciliare di Caritas Georgia, ha assistito anche i profughi alloggiati in famiglie ospitanti.

Tipo di assistenza offerta a Tbilisi:

Alimentare

C’è stata una bella collaborazione con la Croce Rossa italiana che, insieme a Caritas, preparava pasti e razioni di cibo per i profughi, presso la Mensa poveri situata nel Centro Multifunzionale Caritas di Tbilisi. Sono stati preparati circa 3500 pasti tre volte al giorno. Queste attività si sono svolte prima che la Croce Rossa allestisse la cucina nel campo di Gori.

 Mensa nel Centro olimpico di Gldani (dal 13 agosto ’08, per la durata di cinque mesi, sono stati serviti pasti caldi tre volte al giorno a circa 350 persone);
 Presso il Centro di Mukhiani, per tre mesi, pasti caldi a 420 persone;
 A novembre ’08 , distribuzione di prodotti alimentari (verdura e carne in scatola) ai profughi alloggiati nei Centri di Mukhiani e Isani;
 Da agosto, distribuzione quotidiana di pane, (cotto nel Panificio “Panetteria” di Caritas Georgia) che attualmente continua presso il Centro di Isani. In media 730 pagnotte tutti i giorni;
 Dal 15 dicembre ’08, nello stesso Centro di Isani, funziona una mensa umanitaria. Inizialmente serviva 1.000 pasti caldi al giorno, e attualmente ne serve circa 830.
 Presso 6 Centri collettivi, è avvenuta la distribuzione giornaliera di 900 pagnotte di pane e di 1400 pezzi di prodotti da forno. Attualmente, questo aiuto continua in 5 Centri, dove vengono distribuiti in media, ogni giorno, 740 pagnotte e più di 900 pezzi di prodotti da forno.
 A gennaio 2009, distribuzione di 70 pacchi alimentari a persone profughe, pazienti del servizio domiciliare, che vivono in Centri collettivi o presso famiglie ospitanti a Tbilisi.

Per questo notevole intervento di assistenza alimentare, sono stati di grande aiuto due container carichi di viveri, più di 40 tonnellate, raccolti e donati dalla Caritas Diocesana di Spoleto-Norcia. Ringraziamo in modo speciale S.E.R. Mons. Riccardo Fontana per il suo impegno personale in questa significativa iniziativa.

Assistenza NON alimentare:

La distribuzione di beni non alimentari è stata prevista dagli appelli EA 25/08 e EA 31/08 ed è stata ampliata grazie a fondi donati dalla Caritas della Repubblica Ceca e grazie ad aiuti umanitari ricevuti dalla Caritas Polonia (coperte e sacchi a pelo, prodotti alimentari, farmaci, letti pieghevoli ecc.) e dall’Italia (viveri, vestiario usato, materassi, materiali sanitari, lamiera per coperture…)

Sono stati distribuiti:

 circa 2000 kit per l’igiene della persona
 100 letti
 1531 materassi
 1531 cuscini
 2139 coperte
 1350 completi di biancheria da letto
 757 sacchi a pelo
 decine di tonnellate di abbigliamento usato, ricevuto dall’Italia e dal Ticino
 1670 paia di calzature invernali
 1000 pacchi di prodotti per la pulizia domestica
 1000 bombole a gas con fornello
 1000 pentole
 1000 set di piatti
 5500 metri quadrati di lamiera ondulata per rivestimento dei tetti, ricevuta dall’Italia.

Assistenza sanitaria e socio domiciliare a persone estremamente vulnerabili a Tbilisi, a Gori e in 14 villaggi della zona cuscinetto

 Offerta di assistenza sanitaria a 11 Ospedali e Policlinici a Tbilisi e a Gori, che hanno ricevuto farmaci, materiali sanitari e ausiliari;
 Visite infermieristiche a malati, disabili, infermi, presso i domicili dei pazienti, presso le famiglie ospitanti i profughi e nei Centri collettivi (nei primi mesi assistevamo seicento persone);
 Consultazioni mediche;
 Offerta di farmaci, su prescrizione medica;
 Distribuzione di prodotti alimentari, di sanitari e di beni di prima necessità a persone
vulnerabili.
In campo sanitario, c’è stata una collaborazione tra la Caritas Georgia e il Sovrano Ordine Militare di Malta.

Educazione non formale

A Tbilisi, in 6 Centri collettivi, circa 400 bambini e giovani profughi, hanno partecipato a diversi “Club giovanili”organizzati dalla Caritas. Queste attività sono ancora in corso nel centro di Isani, dove i bambini sono impegnati nelle seguenti attività:

- Corsi di lingua inglese;
- Laboratorio di lavorazione del feltro;
- Laboratorio di ceramica;
- Danze tradizionali georgiane;
- Corsi di disegno;
- Classi doposcuola, con assistenza nello svolgimento dei compiti scolastici;
- Attività sportive e ludiche all’aperto.

I bambini ricevono inoltre assistenza psicologica e spesso assistenza alimentare.

A GORI ed ex zona cuscinetto:

Nei primi giorni di aperto conflitto, Caritas Georgia, ha portato a Gori, circondata da carri armati russi, 16 tonnellate di viveri e pane, per la popolazione rimasta nella città assediata.

Tipo di assistenza a Gori e nella ex zona cuscinetto:

Alimentare

- Distribuzione di prodotti alimentari (pacchi viveri) a 1600 persone profughe ospitate in famiglie a Gori;

- Distribuzione di farina. La C.E.I. ha finanziato anche la distribuzione di sacchi di farina alle famiglie in maggiore difficoltà dei villaggi della zona di conflitto. In tutto, 2350 famiglie hanno ricevuto ciascuna un sacco di farina da 50 Kg.
Servizio domiciliare alle persone estremamente vulnerabili

- Visite domiciliari a Gori e in 12 villaggi dell’ex zona cuscinetto: Qitsnisi, Ditsi, Arbo, Plavi, Karaleti, Garejvari, Karbi, Tirdznisi, Mereti, Marana, Tkviavi e Qere;
- Assistenza alle persone in estrema difficoltà con visite a domicilio e fornitura di beni necessari: fornelli a gas, kit per l’igiene ed altri beni non alimentari;
- Il numero di pazienti nella regione di Gori era di circa 300 persone ed attualmente questo servizio continua per circa 150 persone.

Distribuzione di legname

Caritas Georgia ha distribuito legname per il riscaldamento, in 9 villaggi della ex zona cuscinetto: Arashenda, Variani, Pkhvenisi, Shindisi, Keltktseuli, Kvemo Khviti, Sakhasheti, Akhaldaba, Varianis meurneoba. Il legname è stato distribuito seguendo il criterio della vulnerabilità, in collaborazione con la Municipalità di Gori ed altre Organizzazioni Internazionali partecipanti in questo progetto. 553 famiglie hanno ricevuto 3m³ di legname ciascuna. Il progetto, è stato finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana.

A KUTAISI

Assistenza alimentare

- E’ avvenuta la fornitura di pane e di altri prodotti da forno a 3 centri collettivi di Kutaisi. I profughi assistiti, sono stati 148. La distribuzione di pane, cotto nel panificio Caritas di Kutaisi continua seppur in quantità ridotta.

- E’ avvenuta l’offerta di pasti caldi quotidiani a 35 persone profughe presso la Mensa Caritas situata nel Centro Giovanile di Kutaisi;

Assistenza non alimentare

In agosto-settembre, Caritas Georgia ha distribuito diversi beni (kit per l’igiene, materassi, coperte) in tre centri collettivi a Kutaisi. A novembre sono stati distribuiti 46 fornelli a gas da campo.


Fase della Post-emergenza e RICOSTRUZIONE

• Caritas Georgia ha recentemente terminato i lavori di ristrutturazione generale dell’edificio della Scuola materna, nel villaggio Shavshvebi. L’asilo potrà accogliere ogni anno 100 bambini dell’insediamento profughi vicino e i bambini delle famiglie residenti nel villaggio. Il progetto è stato finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Caritas Polonia;

• Attualmente Caritas Georgia sta rinnovando l’edificio (il 90 % sarà tutto nuovo) di un secondo asilo, nel villaggio Plavi. Si prevede di terminare i lavori entro fine anno;

• Sono in corso i lavori di edificazione di una nuova Scuola materna nel distretto Tsminda Tskhali di Gori. Il progetto è finanziato da: Caritas Italiana, Caritas Germania, Caritas Lussemburgo, Caritas Polacca, Renovabis.


GRAZIE PER L’ATTENZIONE E PER LA VOSTRA VICINANZA!
Ultima modifica di marco fantoni il lun ott 05, 2009 7:53 am, modificato 1 volta in totale.

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Inaugurazione della Scuola materna di Shavshvebi

Messaggioda marco fantoni » lun ott 05, 2009 7:52 am

Carissimi Amici di Caritas Georgia,

Buongiorno a tutti. Vi scriviamo per darVi una bella notizia! Ieri, si è tenuta l’inaugurazione dell’edificio della Scuola materna di Shavshvebi, presso Gori, che la nostra Caritas ha completamente ristrutturato. Dopo la guerra dell’anno scorso, la Municipalità di Gori, ha chiesto alla nostra Organizzazione di rinnovare l’edificio della scuola materna del villaggio Shavshvebi, che si trovava da anni in stato di completo abbandono. Grazie ai generosi contributi ricevuti dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Caritas Polonia, in cinque mesi, abbiamo potuto ristrutturare e riabilitare l’edificio, che fra poco sarà arredato. L’asilo servirà 100 bambini: sia figli delle famiglie profughe, vittime della guerra, accomodate nell’insediamento collettivo limitrofo, sia i bambini delle famiglie tradizionalmente residenti nel villaggio.

All’inaugurazione di ieri, erano presenti diverse autorità: il Vescovo e Presidente di Caritas Georgia, S.E.R. Mons. Giuseppe Pasotto, gli Ambasciatori d’Italia e di Polonia, Il Segretario della Nunziatura Apostolica in Georgia, Rappresentanti del Ministero per i profughi della Georgia, il Governatore della città di Gori, Rappresentanti della Municipalità di Gori. I Sacerdoti della Chiesa ortodossa, hanno benedetto la struttura. Tutti i presenti, hanno apprezzato l’opera realizzata e hanno espresso la loro gratitudine e la speranza che questo asilo sarà un esempio di integrazione e modello di pace per un futuro sereno.

Tramite queste righe,vogliamo ringraziare di cuore tutte le persone che hanno partecipato. Potete vedere alcune fotografie scattate ieri, sul seguente link:

http://www.flickr.com/photos/29709038@N06/

Grazie di cuore!

Padre Witold Szulczynski
Direttore Caritas Georgia

Tbilisi, 1.10.2009
Ultima modifica di marco fantoni il gio apr 01, 2010 2:16 pm, modificato 1 volta in totale.

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Buona Pasqua da Tbilisi

Messaggioda marco fantoni » gio apr 01, 2010 2:15 pm

Carissimi Amici di Caritas Georgia,

Un caro saluto da Tbilisi! Rieccoci dopo un intervallo, con il nostro primo aggiornamento dell’anno 2010. Abbiamo deciso di riprendere l’impegno di inviarVi periodiche notizie sulla nostra attività, perché molti di Voi ci hanno chiesto di farlo.
Anzitutto vogliamo farVi giungere i nostri sinceri auguri di Buona Pasqua e augurarVi tanta pace e serenità!
Abbiamo appena pubblicato l’opuscolo di resoconto annuale 2009 che, in breve, illustra le attività realizzate dalla nostra Caritas nel corso dello scorso anno e che tra poco riceverete per posta. Vogliamo che questo opuscolo sia segno della nostra riconoscenza per la Vostra vicinanza e l’aiuto generoso che ci offrite.
Caritas Georgia, continua a portare avanti il lavoro a favore degli anziani poveri, dei bambini e dei giovani disagiati, degli infermi, delle famiglie numerose e dei profughi. E’ ancora in funzione la Mensa Umanitaria allestita nel Centro Collettivo di Isani, che serve i profughi provenienti dall’Ossezia del Sud. Questa Mensa è tuttora attiva grazie alle Vostre generose offerte e al notevole contributo della Conferenza Episcopale Italiana. A nome di tutti gli sfollati del Centro Collettivo di Isani, Vi esprimiamo la nostra piena riconoscenza per l’appoggio solidale!
Come già sapete, è stata ultimata la ristrutturazione della Scuola Materna del villaggio Shavshvebi e prossimamente saranno ultimati anche i lavori di rinnovamento e di costruzione delle Scuole Materne di Plavi e Tsminda Tskhali, nella ex zona cuscinetto.
In questi giorni di Pasqua, il nostro Panificio-Pasticceria-Pizzeria “Panetteria” Ltd di Tbilisi lavora a pieno ritmo per preparare i dolci pasquali. Gli introiti dell’attività vengono utilizzati per sostenere le nostre opere di carità.
Il 28 febbraio 2010, ho avuto il piacere di partecipare alla Conferenza, tenutasi a Verona: “Un anno dopo la guerra: La Georgia ringrazia”. Ci tengo a rinnovare la mia profonda gratitudine agli organizzatori e a tutte le persone presenti, per la loro attiva partecipazione e per i contributi offerti. Inoltre, vorrei ringraziare il Comune di Lesignano De’ Bagni (PR) e la Parrocchia di Camnago Volta (CO) per la calorosa accoglienza e per l’ospitalità riservatami.
Cari amici, vogliamo ringraziarVi anche per la generosa donazione di prodotti alimentari (arrivati in Georgia per mezzo del container dalla Caritas Diocesana di Spoleto-Norcia), per la lamiera ondulata, per i diversi materiali edili: marmi, gradini di granito, mattoncini, vernici, per le diverse attrezzature donate per i nostri Panifici, per la donazione di una ambulanza che riceveremo prossimamente.
Presto saranno ultimati i lavori di allestimento del nostro nuovo ristorante-pizzeria che abbiamo battezzato “Verona” e che sarà inaugurato prossimamente e che pure è un progetto di sviluppo che offrirà lavoro, formazione e contribuirà ai nostri progetti umanitari.
Nonostante il fatto che la crisi e le difficoltà sono ardue anche in Italia, molte persone private, Parrocchie, Associazioni, ecc. hanno rinnovato l’adesione al programma delle “Adozioni a distanza”. Il Vostro aiuto è davvero di grande importanza per i nostri bambini in difficoltà e per gli anziani poveri! GRAZIE e ancora una volta GRAZIE per la Vostra preziosa amicizia!
Tanti auguri di una Pasqua di Pace!

Padre Witold Szulczynski

Tbilisi, 31.3.2010


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