- Invitatorio: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_09_28/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_09_28/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_09_28/03_lodi.mp3
- Ora media: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_09_28/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_09_28/05_vespri.mp3
- Compieta: http://88.198.43.34/2/cati/liturgiaore/2009/09_09_28/06_compieta.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
28 settembre 2009
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,46-50 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Commento
In un qualsiasi staff elettorale si dividono le poltrone, si assegnano i ministeri, insomma, immaginando il vincitore si fa campagna per se stessi e il circolo dei discepoli non è esente da questo tipo di esercizio, visto che il Messia ha un gran successo e presto prenderà il potere. Gesù smonta ogni velleità scegliendo un bambino, facendo quindi un discorso strettamente politico, perché la sua scelta non ha nulla a che fare con la presunta innocenza del bambino, né con la sua bontà, perché il Maestro non insulterebbe mai un bambino ritenendolo buono per struttura, ma con il suo valore politico, uguale a zero.
IL bambino si può fidare di Dio perché non vale nulla, non ha nessuna voce in capitolo, non può avere nulla se non per grahzia.
I discepoli ci riprovano, segnalando un outsider che fa miracoli e scaccia i demoni in nome di Gesù anche se non è della compagnia e Gesù ancora una volta sottolinea che l'appartenenza non è una questione di tessere o di clan.
Da notare che non per questo Gesù è andato a cercare il presunto discepolo esterno, né lo ha introdotto nella compagnia, perché non era chiamato a questo, mettendo in luce che lo Spirito Santo fa quel che vuole, non necessariamente inquadrando tutti nella stessa maniera.