- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_21/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2009/09_11_21/02_ufficioletture.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
21 novembre 2009 (presentazione della beata Vergine maria, memoria)
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 20, 27-40 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Commento
Uno degli strumenti della critica alla fede è l'ironia e il ridicolo cui va incontro una interpretazione letterale delle prescrizioni religiose. Ne approfittano i Sadducei, una corrente religiosa giudaica che riteneva la morte la fine di tutto, per mettere in scacco Gesù, ponendogli la situazione grottesca di una donna costretta a sposare sette fratelli, uno dopo l'altro, per perpetuarne la discendenza, visto che morivano prima di avere avuto figli. si tratta di una tipica discussione rabbinica, tesa a dirimere questioni legali, sia riguardo alla discendenza, sia riguardo al diritto matrimoniale. Gesù ne approfitta, da un lato per risolvere il problema strettamente posto, indicando che i rapporti nel Regno dei Cieli supereranno le categorie relazionali umane, ponendo in tal modo la base per poter affermare che anche la relazione sponsale, se pure una delle più alte possibili, è solo il segno di una realtà ancora più grande, ma poi va al cuore del problema cioè quello relativo alla resurrezione. Gesù ci dice che la morte non esiste, o meglio è una invenzione estranea al pensiero di Dio.