Stavo pensando in questo momento (mi sono reso conto di esser davanti al pc con un espressione molto imbambolata) che il cavo nel cranio di keanu reeves (prima in johnny mnemonic, poi in matrix) e' un immagine che calza abbastanza. In verita' il cavo non c'e' (o perlomeno non e' attaccato al cranio

In questa situazione, possono chiamarci a tavola, farci i gestacci e metterci le mani davanti al monitor, ma reagiamo sempre molto lentamente, come se ci mettessimo un attimo per uscire da quel mondo in cui siamo immersi (capita la stessa identica cosa coi libri, quante volte mi han dovuto strappare il libro di mano perche' cominciassi ad ascoltare chi mi stava intorno!).
Un libro purtroppo ci mostra un mondo in cui ci tuffiamo per riemergere a fatica, ma l'azione e' solo in una direzione. Nel pc puoi trovare qualcun'altro imbambolato come te a chilometri di distanza, ma immerso nello stesso mondo. E' questa condivisione che permette un rapporto che puo' diventare un amicizia importante.
In quella situazione dove i sensi normali sono distorti, e altri sensi prendono il loro posto (l'iconcina di icq che fa blink blink, un tick su irc, un battito d'ali per i nuovi mail, sono segnali che si trasmettono attraverso i sensi abituali, ma che li sostituiscono per quello che riguarda il computer, tanto che se lascio blinkare icq per troppo tempo comincio ad avere un fastidio quasi fisico, come se avessi uno spigolo in un fianco) il contatto sembra molto piu' reale che non se lo si analizza seduti su una poltrona a ciciarare direttamente con altri.
Quanto al capire se questo stato di imbambolamento sia una cosa positiva o meno, non lo so. Ogni tanto il nostro corpo reclama e ci obbliga fuori dalla porta (il kino l'anno scorso e' pure riuscito a convincerci ad andare a fare una corsa in riva al lago! erano 3 giorni in cui non mettevamo fisicamente piede fuori di casa
