Un'idea sul Vangelo del 02 febbraio 2009 (presentazione)

Liturgia delle ore da scaricare in mp3 + un pensiero sul vangelo del giorno a cura di Dante Balbo, diacono, psicologo e psicoterapeuta, operatore di Caritas Ticino e coautore della rubrica televisiva "Il vangelo in casa" della trasmissione Caritas Insieme

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Un'idea sul Vangelo del 02 febbraio 2009 (presentazione)

Messaggioda Dante Balbo » dom feb 01, 2009 5:37 pm

Un'idea sul Vangelo del giorno
02 febbraio 2009 (presentazione di Gesù al tempio)

Dal Vangelo secondo Luca(Lc 2, 22-40)

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


Commento

Stupisce in questo Vangelo, dedicato alla presentazione di Gesù al tempio, che Maria e Giuseppe si stupiscano delle cose che vengono dette del loro bambino, come se non avessero visto gli angeli, i pastori, i magi, l'angelo Gabriele non avesse detto niente, né all'una né all'altro. IL fatto è che l'incontro con il Signore si deve sempre ripetere, ogni volta è nuovo, ogni volta stupisce come se fosse la prima volta. Questo accadrà molte volte anche ai discepoli, di cui si dirà come in un ritornello, dopo ogni segno compiuto dal Maestro, che credettero in lui.
Anche a noi accade lo stesso, per grazia di Dio, molte occasioni ci sono date per incontrare la presenza del Signore e l'unica cosa necessaria è il cuore di Maria e Giuseppe, che restava aperto allo stupore. Gesù poi cresceva, in sapienza e grazia, come un bambino fra i tanti, nel villaggio di Nazareth, perché la grazia di Dio si manifesta nelle cose ordinarie.
D.G.B.

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