- Invitatorio: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_26/01_invitatorio.mp3
- Ufficio delle letture: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_26/02_ufficioletture.mp3
- Lodi: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_26/03_lodi.mp3
- Ora media: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_26/04_oramedia.mp3
- Vespri: http://cativideo.dyndns.org/cati/liturgiaore/2010/10_02_26/05_vespri.mp3
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Un'idea sul Vangelo del giorno
26 febbraio 2010
Dal Vangelo secondo mattteo (Mt 5, 22-26 )
(le letture evangeliche sono tratte dal sito http://www.lachiesa.it/liturgia)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Commento
Gesù non sta cavillando, come i farisei, semplicemente rincarando la dose, per cui non solo l'omicidio, ma anche l'insulto è degno di punizione, ma sta sottolineando la provenienza del peccato, cioè il cuore dell'uomo. questo è confermato dall'associazione fra un reato e la necessità di riconciliazione, prima dell'offerta, che non ha valore se non presentata da un cuore libero. Poi Gesù offre un detto che a noi pare strano, perché normalmente siamo portati a pensare che l'avversario sia Satana, ma Satana è il nemico, una cosa diversa dall'avversario in un contenzioso legale. Gesù qui sta sottolineando che abbiamo un tempo che ci è dato per trovare con Dio un accordo, dopo il quale il giudizio diventa definitivo. In questo senso l'avversario è Dio stesso, che, in quanto anche giudice, ha il potere di gettare in prigione, in cui dovremmo pagare fino all'ultimo spicciolo. È un bel guaio, perché il debito che abbiamo è praticamente impagabile, per cui o ci mettiamo d'accordo, oppure rischiamo il carcere a vita, "vita eterna".